Dopo la rassegna estiva di Atlantico waves, le esibizioni del fisarmonicista capo-verdiano Julinho da Concertina e della dj cubana Cami Layé Okún, Atlantico Festival, rassegna musicale e cinematografica, sta tornando. Domani sera, giovedì 7 settembre, dalle 21, propone da Granata il live di Nuri, compositore e batterista nato a Tunisi e figura chiave del panorama musicale alternativo e sperimentale a livello internazionale.
Atlantico è infatti un progetto culturale bolognese autoprodotto che intende celebrare l’arte e le culture dell’Africa e delle sue diaspore. È nato dalla collaborazione tra Federico de Felice (dj e giornalista musicale), Cristian Adamo (dj e promoter), Katia Golovko (ricercatrice) e il centro sociale Tpo. Il suo scopo è quello di coinvolgere tutta la comunità e lo fa anche attraverso concerti e djset, come quello di Nuri, che evidenziano lo spettro composito delle musiche di derivazione africana e afro-diasporica.
Il suo album di debutto Drup, registrato sull’isola di Bornholm, in Danimarca, dove l’artista si ritira regolarmente in “introspezione creativa” dal 2015, rappresenta non solo un tributo al patrimonio tunisino e africano, ma anche un ponte verso altre culture: si basa su modelli sonori provenienti da Mali, Malawi, Alaska, Vietnam, Algeria e Tunisia.
È una fusione elettronica di percussioni e voci provenienti dal continente africano e dall’Asia, un mix di tradizione e di suoni moderni. Un album dalla importante valenza simbolica e politica, dato il clima di razzismo contro le popolazioni sub-sahariane che, da secoli, permea le società nord-africane, dal Marocco alla Libia.
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