Da qui sono passati personaggi del mondo sportivo, musicisti e due designer di moda newyorkesi. E poi avvocati, notai e commercialisti. «Qui» è il Barber Shop Dino Candelà: venti metri quadrati affacciati su via de’ Carbonesi vietati tassativamente alle donne, dove Dino, barbiere siciliano doc, ha riportato in vita la cultura dei barber shop tradizionali americani.
Riviste patinate, smartphone e musica commerciale, addio. Perché qui si conversa solo di argomenti maschili, ascoltando vecchi vinili e bevendo birra o Jack Daniel. Ma non importa essere appassionati di moto, nuovi Elvis o patiti del Rockabilly per entrare.
“Mi piaceva l’idea di creare un luogo dove l’uomo può sentirsi curato come un tempo- racconta Candelà- è quello che manca oggi nei saloni unisex, dove la precedenza si da sempre alle donne. Ho avuto un salone per molti anni e ad un certo punto ho detto basta per dedicare il mio futuro a qualcosa che veramente non c’era e portare avanti una tradizione. Ho iniziato questo mestiere a 14 anni, come garzone di un vecchio maestro, un vero artista del rasoio e della forbice. Un mondo nuovo, pieno di profumi e di storia. Ed è grazie a lui che ho imparato ad amare il mestiere del Barber”.
Dino accoglie i suoi clienti con grembiule lungo, bretelle, coppola e orologio da taschino e lavora come un tempo, con vecchie tecniche e strumenti come la forbice, il pennello e il rasoio a mano libera. E anche la tipologia dei tagli è in linea con la filosofia. “Sono tutti old school, caratterizzati quindi dalla sfumatura alta tipica degli anni ‘40 e ‘50 ma rivisitati in chiave moderna”, racconta. Ma il punto forte del listino è sicuramente la cura della barba, che è un vero rituale. “La barba siciliana ha la doppia insaponatura e doppia rasatura- spiega – mentre per quella americana si usa un procedimento e uno strumento diverso. Comprende anche un trattamento con panni caldi e un massaggio con olio, a cui segue shampoo e modellatura. L’effetto è lo stesso ma il trattamento è molto più rilassante”.
Chiudendosi la porta alle spalle sembra di piombare in un film degli anni Quaranta.“E’ tutto vintage originale- spiega Candelà indicando una fila di sedie da cinema della Thonet-. Ho fatto molta ricerca e in più di un anno ho trovato tutto che quello che mi serviva per arredare il locale. Come una macchina da scrivere Regmington americana, un grammofono inglese a manovella e foto in bianco e nero di Elvis Presley, Al Capone, Alberto Sordi e Totò”.
E occhio a non sobbalzare quando varcate l’ingresso, quel suono non è altro che una campanella tipica dei Barber Shop del nord America.
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