“Noi siamo veramente innovatori. Di cooperative che fanno tante cose belle e buone ce ne sono, ma quel che non esisteva era la commistione tra profit e non profit, un’alleanza che non è semplice da stringere perché sono due realtà che hanno codici e linguaggi differenti”.
Così lo chef Max Poggi descrive il cuore pulsante di Battirame11, nuovo spazio rigenerato alle Roveri nato dall’incontro tra la sua Ingrediente Italia e la cooperativa sociale onlus Eta Beta. Un progetto che va oltre il semplice concetto di ristorazione o location per eventi: è una sfida riuscita, un modello di etica sociale e rigenerazione urbana capace di unire mondi apparentemente distanti e creare qualcosa di nuovo.
Quello che un tempo era il centro stampa dello stadio Dall’Ara ai tempi di Italia ’90, oggi è diventato uno spazio suggestivo e multifunzionale di duemila metri quadri. Qui trovano casa i laboratori artigianali di Eta Beta – falegnameria, ceramica, ferro, vetro, mosaico – e da oggi, grazie alla partnership con Ingrediente Italia di Max Poggi e Franco Rinaldi, anche un hub per eventi, con un’anima sociale e sostenibile che non ha paragoni in città.
Nulla qui è nuovo, ma tutto è rinato: dagli oggetti riciclati agli spazi che li ospitano, fino alle persone che hanno contribuito a costruirlo, molte delle quali provenienti da percorsi di fragilità e oggi inserite in un contesto lavorativo inclusivo.
Oltre 300 persone hanno partecipato all’inaugurazione ufficiale di Battirame11, un’oasi nella zona industriale di Bologna, tra i capannoni delle Roveri. La sera, la sfilata “diversamente fashion” Vestirame, a cura del Ladie’s Circle Bologna e organizzata da Valeria Dapporto e Titti Baiocchi, ha portato in passerella abiti upcycled indossati da modelli non professionisti, mentre la domenica ha visto protagonista il mercatino artigianale di Eta Beta e lo street food firmato Poggi. Il ricavato della vendita dei capi – oltre 9.000 euro – è stato devoluto alla Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche per il progetto del Bellaria Research Center.
Battirame11 è anche il quartier generale di Rame, il servizio di catering sostenibile che mette al centro prodotti locali, agricoltura urbana, inclusione sociale e impatto zero. Un esempio concreto di come la ristorazione possa diventare strumento di cambiamento. Durante il weekend, gli ospiti hanno gustato la cucina originale e inclusiva di Max Poggi, già protagonista della scena gastronomica bolognese con ristoranti come il Cambio, la Colombina e Poggi Cucina a Trebbo di Reno, presto pronto a riaprire in una veste completamente rinnovata.
“Tutto quello che facciamo nella ristorazione ha dietro un pensiero e un’etica”, spiega Max Poggi. “Abbiamo creato un modello che ha un futuro, perché abbiamo visto qualcosa che prima non c’era”.
Un intreccio che funziona. Lo dimostrano i numeri, ma anche la qualità e la bellezza del luogo, arredato con pezzi unici creati dai laboratori di Eta Beta, in un’estetica artigianale e artistica dove tutto – materiali, persone, storie – trova una seconda vita.
“Battirame11 dimostra che il sociale ce la può fare con le sue gambe”, conclude Joan Crous, presidente di Eta Beta. “È la prova che qualità, passione e creatività possono essere la risposta concreta all’inclusione e alla rigenerazione. E Bologna, da questo punto di vista, è una città che sa riconoscere il valore di ciò che viene fatto bene”.
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