«Il design salverà il mondo subito dopo il rock and roll»
La celebre frase di David Carson è il motto dello storico concept store Fabrica Features, situato nel cuore di Bologna, a pochi passi dalle due torri. Da una serie di enormi vetrine, ad angolo tra Strada Maggiore e via dal Luzzo, esclusivi elementi d’arredo e accessori di design strizzano l’occhio ai passanti.
Lo store ospita Big Eyes Art Gallery, uno spazio espositivo urbano, contemporaneo ed eclettico, che nasce dalla passione per il collezionismo della sua curatrice, Tiziana Sanzone, e dalla volontà di rendere l’arte accessibile a un pubblico più ampio. Sabato 4 febbraio, in occasione di ART CITY White Night, Big Eyes Art Gallery sarà eccezionalmente aperta al pubblico fino alle ore 23.30, proponendo ai visitatori una combo inedita di aperitivo, visita guidata e duetto di archi, che si esibirà in un singolare concerto di musica punk-grunge-rock.
«La scelta di inserire uno spazio artistico all’interno di un’attività commerciale come Fabrica Features – racconta – è legata al desiderio di portare l’arte nella vita quotidiana, facendola arrivare anche a chi di solito non si reca nei luoghi esclusivamente dedicati a essa, come le gallerie tradizionali».
La galleria, che al momento è attiva con una sola sala, il prossimo marzo ne aprirà un’altra. I visitatori potranno avvicinarsi alle correnti artistiche del pop surrealism, della pop art e del figurativo contemporaneo, trovando pezzi unici, stampe fine art, vinyl art toys, editoria specializzata, realizzazioni di textile design site-specific.
La sala attiva è visitabile su prenotazione, con un’intera parete dedicata alle stampe a tiratura limitata di Nicoletta Ceccoli, l’artista sammarinese, quotatissima negli Stati Uniti, celebre per le sue bambine dagli occhi grandi (Big Eyes, appunto), che abitano un mondo fiabesco, a volte incantato, altre volte decisamente più creepy. Accanto a lei trovano spazio artisti emergenti come Elena Simoni, autrice di Psychonoir, piccolo mondo immaginario popolato da figure femminili in bilico tra il dolce e il maligno. A marzo presenterà una mostra monografica dal titolo Taboo, invito alla riflessione sui tabù legati all’immaginario della donna.
Non solo stampe e disegni. All’interno della sala si trovano anche diversi art toys, dotati di certificato di autenticità e tracciati tramite tecnologia NFT e blockchain, e una libreria dedicata. I volumi disponibili accompagnano il visitatore in un percorso critico sull’arte contemporanea, contemplano culture e sottoculture urbane, offrono spunti di riflessione sul fenomeno del progressivo spopolamento delle città a favore dei piccoli centri rurali, che apre nuovi scenari e determina nuove consapevolezze e nuovi consumi.
Tiziana si rivolge principalmente a un pubblico di giovani collezionisti, guidandoli nei loro acquisti. «Mi piace aiutarli a comprendere che questi pezzi sono tutto sommato accessibili dal punto di vista economico e che il piacere di possederli supera di gran lunga la componente economica – dice- . Se realizziamo questo, la nostra vita e la nostra casa non saranno più le stesse».
La visita della galleria diventa, così, una vera e propria esperienza, riservata a poche persone per volta. Sono rigorosamente banditi foto e video. Perché l’emozione legata a un’opera d’arte è qualcosa che bisogna vivere e non tentare di catturare con lo smartphone. «Cerchiamo di far passare questo messaggio – spiega Tiziana – e ci accorgiamo che quel momento diventa per chi partecipa una capsula di decompressione: tutti rimangono come straniti, per alcuni istanti il cuore rallenta piacevolmente i battiti».
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