Sofia Biagini, classe 1988, bolognese doc, è Disegni Cinici: l’ennesima conferma di quanto da periodi controversi come quelli della pandemia possa venir tratto qualcosa di buono, in questo caso, un’irriverente satira che traduce il proprio cinismo in immagini trasversali rispetto a politica e sociale ma non solo. Cinema e quotidianità sono temi spesso indagati, dissacrati a colpi di sana ironia per sdrammatizzare un po’ ciò che ci accade e ci circonda, per prenderla più alla leggera ed evitare di cadere nella facile tentazione di piangersi addosso. Perchè il cinismo è sferzante ma coraggioso, fatto di quell’impavida lucidità che con occhio critico ricerca ancora un equilibrio tra realtà e bellezza.
Chi è Disegni Cinici? Come, dove e quando nasce?
“Disegni Cinici è il mio alter ego creativo nato a novembre 2020, nel pieno della pandemia. In quel periodo, tra le giornate chiuse in casa e i contatti sociali ridotti ai minimi termini, sentivo il bisogno di dare voce a ciò che avevo dentro, di tirar fuori quei pensieri scomodi, impopolari, o semplicemente difficili da dire ad alta voce. Non ho mai studiato disegno o illustrazione – sono laureata in Sociologia, Scienze Politiche – ma ho sempre amato disegnare, da autodidatta. Così una sera, quasi per caso, ho preso in mano la tavoletta grafica ed è nato questo progetto, supportato dalla voglia di esprimermi in modo diretto e sincero, e di condividere un punto di vista magari un po’ tagliente, ma sicuramente autentico, sul mondo e sulle situazioni che viviamo ogni giorno.”
Il tuo di cinismo tocca diversi temi: si appoggia ai luoghi comuni disintegrandone le sfaccettature a suon di colori, non teme di sporcarsi con la politica e il sociale, si rifà all’autostima, ai grandi del passato e al cinema e alla musica. Se potessi scegliere, qual è l’ambito in cui senti che il tuo cinismo e il tuo talento possono essere meglio spesi?
“Il cinismo di Disegni Cinici si esprime al meglio nell’ambito sociale e politico. Basta mettere il naso fuori di casa – o anche solo scrollare il telefono – per essere travolti da un mare di contraddizioni, ipocrisie e assurdità (chiamiamole così) che ci vengono proposte ogni giorno. La satira diventa quindi il mezzo ideale per raccontare tutto questo, trasformando la rabbia o la frustrazione in disegni che possono far riflettere, magari strappare un sorriso, anche se spesso amaro. Oltre a questo, però, uso la mia pagina anche per parlare di cinema, un mondo che conosco bene grazie al mio lavoro come critica cinematografica. In realtà, però, il cinismo – se usato bene – può adattarsi a tantissimi ambiti: basta avere la voglia di guardare la realtà con occhio critico e un pizzico di ironia.”
Domanda delle domande: il cinismo, è veramente così cinico? E, a volte, non si è fin troppo cinici?
“Come tutte le cose, anche il cinismo va dosato. Se lasciamo che prenda il sopravvento, rischiamo di vivere tutto in modo distaccato, di squalificare situazioni ed emozioni senza godercele davvero. Nel caso di Disegni Cinici, però, il cinismo è volutamente portato all’estremo: è un paradosso, un’esagerazione che serve a rafforzare il messaggio e a stimolare riflessioni. Nella vita reale, invece, sono tutt’altro che eccessivamente cinica. Il progetto gioca con questa vena ironica e disincantata, ma io credo ancora nella possibilità di trovare un equilibrio, tra il vedere le cose per quello che sono e lasciarsi sorprendere da ciò che c’è di bello intorno a noi.”
Perché hai deciso di accostare la tua arte, il tuo talento di saper disegnare, alla quotidianità e a quell’ombra a tratti pesante ma lucida quale può essere il cinismo?
“In realtà non è stata una vera e propria decisione, è venuto tutto in modo naturale. Disegni Cinici non è mai stato un progetto pianificato a tavolino: ancora oggi non seguo un calendario editoriale, ma mi affido all’ispirazione del momento e a ciò che sento. Quando osservo la realtà, mi viene spontaneo cercare una vena ironica, una chiave di lettura che renda certe situazioni più digeribili o che le mostri per quello che sono. Non sempre ci riesco subito, ovviamente, ma è il mio modo di reagire anche a ciò che non mi piace o mi colpisce in negativo. Insomma, è un mix tra uno sfogo e un esercizio di consapevolezza.”
Parlaci delle tue collaborazioni e del tuo libro Se son rose appassiranno.
“Da quando ho aperto la pagina, ho avuto la fortuna di collaborare con aziende di ogni tipo, alcune davvero importanti. Tra le esperienze più significative c’è sicuramente quella con Prime Video, in occasione dell’uscita della serie Pesci Piccoli dei The Jackal, e la recente collaborazione con PittaRosso, per cui ho creato tre grafiche esclusive stampate su altrettante shopper, disponibili nei loro negozi. Ma non è tutto: ho partecipato all’Alma Mater Fest 2022, realizzando illustrazioni ad hoc e prendendo parte a un dibattito all’Università di Bologna, e ho anche avuto l’onore di vedere alcuni miei disegni pubblicati nel numero di Vogue Italia di gennaio 2023. Sono state esperienze entusiasmanti e diversissime tra loro, che mi hanno permesso di esplorare lati nuovi del mio lavoro. Per quanto riguarda il mio libro, Se son rose appassiranno, è nato quasi per caso. Un giorno mi ha contattata DeAgostini proponendomi di scrivere (e illustrare) un libro, e mi sono buttata a capofitto nel progetto. Ci ho messo tutta me stessa, forse anche un po’ troppo: rileggendolo a distanza di tempo, mi sono resa conto di quanto sia personale. È un pezzo di me che ho deciso di condividere, ed è stato un viaggio creativo intenso, ma anche parecchio (forse troppo) intimo.”
Che riscontro ha un approccio come il tuo, da un punto di vista artistico e sociale, online e non? Che tipo di pubblico ti segue e che tipologia di riscontro hai?
“Il riscontro che ottengo con Disegni Cinici è sorprendentemente diretto: sia online che offline, molte persone mi dicono che riescono a identificarsi con le mie illustrazioni. Questo accade perché non faccio altro che mettere su carta pensieri, emozioni e situazioni che tutti viviamo e condividiamo, anche se spesso rimangono non detti. Per quanto riguarda il pubblico, noto che chi mi segue più assiduamente tende a rispecchiare le mie caratteristiche: si tratta in prevalenza di donne, di età compresa tra i 25 e i 45 anni.”
Il cinismo è meglio del?
“Piangersi addosso.”
Se non fossero stati cinici i tuoi disegni, come altro potrebbero essere stati?
“Se i miei disegni non fossero stati cinici, probabilmente non sarebbero mai esistiti. La vena ironica e un po’ pungente è stata il vero motore del progetto: volevo tirare fuori un modo per sdrammatizzare le piccole e grandi sfighe quotidiane che viviamo tutti, ridendo di noi stessi. Senza quel mix di sarcasmo e sincerità, credo che non avrei trovato lo stesso stimolo né la stessa connessione con chi mi segue.”
Altri progetti futuri in lista che ci puoi spoilerare?
“Al momento non ci sono progetti particolari in programma, se non quello di continuare a fare ciò che ho sempre fatto negli ultimi anni: illustrare, raccontare e condividere. Però, in futuro, mi piacerebbe scrivere un nuovo libro, che sia completamente diverso dal precedente. Non c’è nulla di concreto per ora, ma si vedrà, magari arriverà l’ispirazione per qualcosa di nuovo e stimolante.”
Ci puoi fare un disegno cinico dedicato?
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