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Luci, Camera, Azione: apre il Nuovo Cinema Pratello

25-03-2024

Di Noemi Adabbo

«Addossata alle mura. Terrorizzata dai mutamenti. Quasi campagna e quasi città. Rifugio di giocatori d’azzardo, esperti in truffa alla francese, preti, uomini arrapati, alcolizzati, cacciatori di topi, spie, travestiti. Fame perenne. Regno del precario».

Chi conosce Bologna sa che in queste righe Emidio Clementi descrive uno dei quartieri che nel corso dei secoli l’ha contraddistinta: il Pratello. E al centro della sua storicità e delle sue strade, in via Pietralata 58, negli spazi di Porta Pratello ha preso vita un nuovo cinema di quartiere, il Nuovo Cinema Pratello.

«L’idea del cinema si inserisce nel solco della visione che Porta Pratello sta provando a portare avanti da diversi anni, cioè quella di essere un luogo di incontro, accessibile e aperto a tutt3 – ci racconta Marco Pignatiello di Arci Bologna che ha curato il progetto – per ora la proposta è stata accolta con molto entusiasmo, complice anche il fatto che agiamo in un contesto sensibile e attento».

La rassegna OCCHIO. Sguardi attenti sul cinema del presente continuerà fino al 18 aprile, ogni giovedì, alle ore 21, in Sala Cenerini, adibita a cinema per l’occasione.

Giovedì 28 marzo sarà proiettato Gli ultimi giorni dell’umanità, scritto, diretto e montato da Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo con Aura Ghezzi. Un film monumentale, che deve la sua ossatura all’archivio privato di Ghezzi: una vita con la videocamera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila.

Il 4 aprile After The Bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano, un film che racconta la storia di Valeria Collina, una donna italiana convertita all’Islam che, tornata a vivere in Italia dopo vent’anni trascorsi in Marocco, nel giugno del 2017, vede la sua vita sconvolta dalla morte del giovane figlio Youssef, membro del commando jihadista che sul London Bridge ha provocato 8 morti. Dopo la proiezione, seguirà un momento di approfondimento con il regista Davide Rizzo.

L’11 aprile c’è Now, docufilm di Jim Rakete, che dà voce alle testimonianze di sei giovani attivisti ambientali provenienti da più parti del mondo, che si appellano con rabbia agli adulti facendo del 2019 l’anno della protesta. Il motivo: il riscaldamento globale che minaccia gravemente il nostro futuro. Ad approfondire con noi la tematica ecologista ci sarà il collettivo Bologna for Climate Justice.

La rassegna si conclude il 18 aprile con la proiezione di The forgotten front, documentario di Paolo Soglia e Lorenzo K. Stanzani sulla Resistenza a Bologna, realizzato con preziosi materiali d’archivio fotografici e cinematografici inediti, che ci preparerà alla grande giornata del 25 aprile.


Ciascuna proiezione viene accompagnata da un talk/dibattito con registi, esperti e associazioni del territorio, per introdurre le tematiche dei film e coinvolgere il pubblico in un momento di confronto conclusivo. «Le pellicole proposte ci permettono di creare momenti di dialogo a partire dalle realtà che vivono Porta Pratello – continua Pignatiello – in occasione del film Now avremo l’associazione Bologna for Climate Justice; in occasione di The Forgotten Front avremo uno dei registi e l’Anpi; in occasione di After The Bridge, altro documentario bolognese, avremo il regista Davide Rizzo, che è anche nel direttivo di Elenfant, associazione affiliata ad Arci Bologna».

«Con questa rassegna affrontiamo argomenti che sono vicini alle progettualità portate avanti dalla comunità di Porta Pratello – ci spiega Marco – si va dalle tematiche di genere a quelle legate alla salute mentale, dall’ambiente alle innovazioni tecnologiche nel lavoro, fino ad arrivare alla resistenza partigiana. La logica che abbiamo seguito, però, non era quella di individuare delle tematiche più urgenti e importanti di altre, abbiamo cercato di ragionare su quelle che potessero permetterci di costruire dei momenti di incontro e discussione con le associazioni e realtà che abitano Porta Pratello».

In un’ottica di miglioramento del benessere degli abitanti del quartiere e di contributo in qualità di attori attivi nell’accompagnare gli abitanti ad avvicinarsi al mondo cinematografico, il Nuovo Cinema Pratello assume anche le vesti di canale di conoscenza delle attività, associazioni e, nondimeno, delle persone che lo abitano.

Le luci, da vera ribalta, non sono quelle puntate sullo schermo ma quelle sulle strade del Pratello e il cammino, le parole e gesti di chi da sempre lo anima. Marco aggiunge che, «Il contesto odierno ci vede sommersi da una marea di stimoli e informazioni in ogni ambito, dunque, per restare nel campo cinematografico il riferimento è ovviamente al mondo delle piattaforme streaming che hanno modificato tantissimo il nostro modo di rapportarci con il cinema. Per prima cosa la nostra fruizione è diventata indubbiamente più individuale e casalinga, ma al contempo è cambiato anche il nostro sistema di scelta del film che vogliamo vedere e che oggi è irrimediabilmente condizionato da quello che ci consiglia un algoritmo». E termina rivelandoci l’idea di fondo del progetto nata a braccetto con quella di dare un valore aggiunto al Pratello: «allenare il nostro sguardo a non impigrirsi tra il divano e le celle di una piattaforma, a incuriosirsi per quello che ci propongono i cinema d’essai, quelli parrocchiali o dei circoli Arci. Provare, insomma, a guarda le cose da più punti di vista, approfondire, ricercare. Ed è un concetto che ovviamente invitiamo ad applicare a 360° sul presente nel suo complesso».

La rassegna ha riscontrato grande successo tant’è che è in già in cantiere la versione estiva, Porta Pratello Summer Ground, per poi riprendere al chiuso durante l’autunno. «Il Nuovo Cinema Pratello è una specie di Pinocchio, non è un cinema vero, ma è fatto con molta passione, in maniera artigianale e casalinga, ma con una proposta culturale qualitativamente molto alta», conclude Marco.

Una dimensione più personale e intima rispetto al cinema per lo conosciamo: un luogo dove ritrovarsi per discutere insieme delle tematiche che ci coinvolgono e contornano. Perché, in fin dei conti, il Pratello non è altro che un piccolo grande universo, pieno delle sfaccettature di Bologna e delle nostre.

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