Design & Moda

Costumi all’uncinetto e borse in pelle. Double Trouble, le gemelle del riciclo creativo

30-07-2021

Di Sara Santori
Foto di Double Trouble

Double trouble” è un’espressione spesso riferita alle coppie di gemelli, definite “doppio problema” per i genitori. Un amico le chiamava così per scherzo e loro ne hanno fatto il nome del loro brand.

Caterina e Margherita Libouri sono gemelle, hanno unito le loro professionalità creative dando vita a un progetto di moda e accessori artigianali made in Italy, anzi made in Bologna. Per la precisione in via degli Albari 5/A, in pieno centro storico, dove pochi mesi fa hanno trasferito il loro negozio e laboratorio e dove le abbiamo incontrate. Parallelamente hanno anche uno shop online in cui è possibile acquistare le loro creazioni. Margherita ci ha raccontato la loro realtà.

Caterina e Margherita Libouri

Caterina, social media manager, si occupa della parte di comunicazione e organizzazione; Margherita, laureata in Fashion design e Fotografia, si dedica alla parte di design, sartoria e fotografia.

Realizzano capi di abbigliamento, piccola pelletteria, ma soprattutto borse. E tortellini.

Sì, avete capito bene.

Tortellini portachiavi realizzati in pelle di tutti i colori, con medaglietta personalizzata. Hanno depositato il modello alla Camera di Commercio e ne vendono grandi quantità ai privati, ai turisti – hanno una collaborazione con Bologna Welcome – a ristoranti e negozi, in Italia e all’estero.

Non propongono vere e proprie collezioni, «credo che quello che andava l’anno scorso possa andare anche quest’anno», dice Margherita, ma periodicamente presentano nuovi prodotti.

L’ultima novità sono costumi e top all’uncinetto, nati dalla collaborazione con Gasgo Studio (“cucire” in bolognese), un’amica che si dedica a maglieria e borse in paglia e che si occupa di una parte di realizzazione dei prodotti.

«Non sono costumi da nuotatrice» e si possono utilizzare anche come top o abbigliamento per aperitivi sulla spiaggia o eventi estivi.

Solitamente i materiali che utilizzano per le loro creazioni sono pelli conciate e tessuti wax.

«L’obiettivo è di lavorare in un’ottica di upclycling, utilizzando materiali di scarto, dei quali limitare lo spreco e dai quali creare prodotti esclusivi. Acquistiamo le pelli in Toscana, si tratta di scarti di pelli pregiate di grandi aziende di moda, ad esempio Gucci, con imperfezioni e quindi non adatte alle grandi maison, che lavorano su larga scala. Noi tagliamo il materiale a mano e quindi possiamo utilizzarle. È pelle di animali veri, possono esserci nei e cicatrici e quindi vengono scartate dalla selezione. Dopo tante ricerche abbiamo trovato un rappresentante che le tiene da parte, ogni 6 mesi andiamo a sceglierle e torniamo con la macchina piena».

Il riutilizzo dello scarto avviene anche internamente, le frange delle borse sono ricavate da ritagli di pelle utilizzata per altri modelli, «la pelle invecchia, preferisco utilizzare tutti gli scarti».

Il wax è un tessuto di cotone stampato cerato molto usato nell’Africa centrale e la scelta di utilizzare questo materiale è legata alle loro origini gabonesi. Tutte le fantasie di questi tessuti portano con sé una simbologia. Viene venduto in panetti, «sotto il ferro da stiro diventa come una tela. Prima andavamo a comprarlo a Parigi, ora lo compriamo online, ma è difficilissimo».

Mi mostra dei panetti appena arrivati che dovevano avere una fantasia rossa e che invece sono decisamente rosa.

Double Trouble lab

Margherita ha approfondito i suoi studi di moda a Istanbul, dove ha frequentato un corso in Fur and leather design: «studiavo sviluppo accessori, in Turchia il costo della manodopera è molto basso e questo mi ha dato la possibilità di sperimentare e far realizzare molti prototipi. Qui invece è molto difficile trovare qualcuno che sviluppi prototipi su piccola scala, perchè solitamente viene chiesta la produzione di almeno qualche centinaio di pezzi. Mi sono resa conto che era una cosa che mancava e abbiamo deciso di proporlo.

Infatti lavoriamo molto con prodotti personalizzati, specialmente borse, sia partendo da modelli esistenti, nostri o del cliente, sia modelli nuovi».

Mi mostra le schede prodotto che vengono compilate per queste richieste, con i disegni della borsa, alcuni dettagli e i campioni dei tessuti e delle pelli scelte.

«Una di queste schede è per un ragazzo che ci ha portato una vecchia borsa da sci di 30 anni fa che aveva in cantina, abbiamo studiato come rifarla e con quali materiali».

Nel caso dei prodotti personalizzati, Margherita realizza sempre due pezzi, il primo le serve come prova, che poi conserva e vende in occasione dei saldi d’archivio, il secondo è quello sul quale apporta le migliorie e che è riservato al cliente.

Testa sempre i prodotti, per studiarne le regolazioni, gli accorgimenti e i dettagli da migliorare.

«I clienti si affidano molto. Specialmente i ragazzi. Ne vengono tanti per ordinare regali per le ragazze. Studiamo le dimensioni, scegliamo le stampe e i modelli. Le personalizzazioni avvengono anche per le incisioni e i ricami, ci è capitato di incidere qualsiasi cosa, da grembiuli in pelle a sellini di bicicletta».

Il pubblico delle creazione Double Trouble è principalmente giovane e femminile, ma con l’apertura della vetrina (il laboratorio precedente era in via Santo Stefano all’interno di un palazzo) sono aumentate le clienti sulla sessantina, stanche di comprare nei soliti negozi e desiderose di trovare un prodotto che risponda con più attenzione alle proprie esigenze. E cominciano ad arrivare anche i turisti che ordinano prodotti personalizzati da portare a casa con sé e «spesso è una corsa contro il tempo, perché realizzare una nuova creazione in meno di una settimana è impossibile.

Double Trouble lab

Quello che apprezzo è che i clienti che vedono il prodotto di solito tornano, abbiamo un ex prete, ora psicologo, che ci ha portato una Bibbia da rivestire, non aveva mai trovato qualcuno che ne facesse una sola. Ce ne ha già portate altre quattro».

Quando le chiedo qual è stato il prodotto personalizzato che le sarebbe piaciuto realizzare, e per chi, Margherita risponde senza esitazione che la sfida più grande è stata realizzare una borsa per sua mamma, che la voleva grande ma leggera, con tantissime tasche, fodera in pendant ma non troppo scura per vedere meglio il contenuto.

Alla fine è nata Amal, borsa con coulisse, tra i prodotti più venduti, insieme agli zainetti.

Borsa Amal Double Trouble

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