Proprio nei mesi in cui il mondo, incredulo e impaurito, assiste a una svolta della storia dove le grandi potenze tentano di riscrivere l’ordine delle relazioni politiche, economiche, sociali e anche umane, appare più che mai necessario riflettere sulla sacralità, la simbologia e il potere degli Imperi da Roma ai giorni nostri.
Si chiama “Imperi. Sacralità e potere da Roma ai giorni nostri” il ciclo di tre incontri organizzati nella basilica di San Petronio con Ivano Dionigi, Franco Cardini e Massimo Cacciari accompagnati dalle letture di Elena Radonicich, Elena Bucci e Paola De Crescenzo, in programma il 13 e il 21 maggio e il 4 giugno.
Tutti gli incontri iniziano alle 21 (ingresso libero) con un saluto del Cardinale Matteo Zuppi. Musiche della Cappella Musicale arcivescovile di San Petronio diretta da Michele Vannelli.
Il ciclo è a cura dell’Arcidiocesi di Bologna, della Basilica di San Petronio e del Centro Studi La Permanenza del Classico dell’Università di Bologna, ed è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
Per il secondo anno l’iniziativa, ispirata dal Cardinale Matteo Maria Zuppi e affidata al professor Dionigi, si svolgerà nella Basilica di San Petronio. «Significativo e simbolico – afferma Zuppi – che questi incontri avvengano in San Petronio, la Chiesa civica, la Chiesa dei bolognesi. Ancora più importante e urgente oggi è una riflessione comunitaria su questi grandi temi con la speranza che ciascuno di noi contribuisca all’affermazione dei valori della pace e della giustizia dei popoli e delle singole persone».

Ivano Dionigi
Dopo il successo della prima edizione sul “Destino dell’Occidente”, quest’anno il tema sarà incentrato sugli imperi. La storia delle grandi civiltà è segnata da quella degli imperi che, di età in età, ne sono stati l’espressione. Ma l’idea di impero muta nel tempo, pur mantenendo un carattere fondamentale: la sua potenza non si esaurisce mai nell’esercizio di una sovranità assoluta di ordine politico, amministrativo, burocratico, militare. L’impero non è solo un tipo di organizzazione statale, sociale, militare, territoriale, ma assume il compito-vocazione di guidare a un fine ultimo.
Primo appuntamento con la lezione del classicista Ivano Dionigi il 13 maggio, dal titolo “Imperium senza fine. Da Roma a Bisanzio”, accompagnata dalle letture di Elena Radonicich. Nella civiltà europea si succedono, si incontrano e scontrano diverse idee di Impero che nascono e tramontano. Il professore partirà da quella originaria, quella di Roma. “L’impero di Roma – spiega – nasce nel segno di una duplice utopia: il ritorno dell’età dell’oro e la durata infinita. Sarà l’avvento del Cristianesimo da un lato a segnare la sua decadenza (476) e dall’altro a ispirare il nuovo impero di Bisanzio: la “seconda Roma”. In questo rinnovato impero non c’è separazione tra Dio e Cesare, ma coabitazione; anzi, Cesare è il rappresentante di Dio in terra. “Città terrena” e “città celeste” si identificano: un’alleanza ritenuta senza fine e invincibile, smentita dalla conquista di Bisanzio da parte dei turchi (1453)”. Dionigi termina ponendo uno dei grandi interrogativi riguardo agli imperi: “Il modello è quello occidentale laico e secolarizzato oppure quello orientale, messianico e cesaropapista?”.
Su “Respublica Christiana. Culture imperiali nel lungo Medio Evo”, rifletterà lo storico Franco Cardini il 21 maggio, con l’attrice Elena Bucci. “Il tema del rapporto tra sacralità e potere – dice Cardini – è straordinariamente adatto a render ragione del duplice e traumatico sviluppo che ha conosciuto la civiltà europea. Mentre la “parte occidentale” ha subito un lento e inesorabile processo di “secolarizzazione”, la “parte orientale” ha conservato la sua identità religiosa e “messianica”.
E arriviamo a ieri. Anzi a oggi. “Gli Imperi che emergono dalle macerie della Prima guerra mondiale sono Stati Uniti e Unione Sovietica. Ed ora? Che fare?”. Di questo periodo, fino ai giorni nostri, parlerà il filosofo Massimo Cacciari il 4 giugno, insieme alla voce di Paola De Crescenzo, durante l’incontro “La fine degli imperi. I grandi spazi politici”. “Vi sono Imperi capaci di contenere le formidabili pressioni che sembrano spingere a una nuova conflagrazione mondiale? Può quella grande forma anche politica che è ancora la Chiesa Romana svolgere un ruolo efficace in questa svolta dei tempi?”. Grandi interrogativi posti da Cacciari che sintetizza così l’incertezza di questi tempi: “Che cosa può nascere dalla catastrofe? La preparazione di altre e ancora più tremende catastrofi, l’affermazione di un Impero egemone, oppure la costruzione di uno Stato o Respublica mondiale?”.
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