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Innovatori Culturali, arriva il corso di Alta Formazione per la nuova professione del futuro

17-02-2022

Di Redazione

«Abbiamo grande necessità di riflettere sul valore sociale della cultura, consapevoli che ci troviamo in un momento in cui società e cultura si sovrappongono. L’innovatore culturale è la declinazione di una serie di competenze verso tutti quegli spazi nell’ambito delle forme artistiche che determinano il senso dello stare in società: arte partecipativa, funzione sociale del cinema, rigenerazione urbana attraverso forme culturali».

Roberta Paltrinieri, docente dell’Università di Bologna e direttrice del Corso di Alta Formazione Innovatori culturali: processi, pratiche, metodi, non ha dubbi. Quella dell’innovatore culturale è una professione emergente, nata a seguito del dibattito aperto dall’Unione Europea sulle professioni della cultura e sulla funzione e valore sociale della cultura.

Per questo venerdì 29 aprile 2022 prenderà il via la prima edizione del Corso di Alta Formazione per le nuove professioni della cultura Innovatori culturali: processi, pratiche, metodi, promosso dall’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e di Fondazione Unipolis.

Scade il 2 marzo il bando di ammissione al corso, aperto a 30 neolaureati o professionisti laureati in ambito sociale, artistico e umanistico, che intende proprio formare innovatori culturali che operino all’interno di imprese culturali, enti pubblici e associazioni, e che siano in grado di unire metodi e tecniche della partecipazione, della co-progettazione e dell’ingaggio delle proprie audience e dei propri stakeholder alle conoscenze disciplinari del proprio settore di riferimento.

Tra gli obiettivi, quello di attivare processi di crescita sostenibile dei territori a partire dalle arti performative, mediali e visuali, intese come dispositivi culturali creatori di benessere economico e sociale, nei campi della programmazione culturale, della rigenerazione urbana, del welfare culturale.

«Agli operatori della cultura sempre più viene chiesto un impegno nel mondo del sociale, l’utilizzo di metodi e tecniche propri della partecipazione e della facilitazione, a loro viene chiesto di essere disponibili a lavorare secondo i paradigmi della collaborazione – spiega Paltrinieri. – Ho cercato quindi di far incontrare chi proviene dal sociale con chi proviene da una formazione umanistica, guardando alle sperimentazioni europee, dove non sono formazioni separate ma complementari. Lo scopo è quello di condividere un percorso formativo, dando spazio sia al mondo dell’Accademia che a tutti coloro che praticano questo tipo di esperienza».

Il corso, articolato in 80 ore di lezioni frontali, esercitazioni e analisi di casi, avrà una durata complessiva di otto mesi, dal 29 aprile al 26 novembre 2022. «L’idea è quella di una formazione ibrida e non più verticale su uno specifico topic – continua Paltrinieri – Lavorare su reali approcci agli eventi e agli oggetti culturali in un ottica di tipo interdisciplinare, favorendo tutto ciò che muove la possibilità di un incontro tra le scienze sociali e le scienze umanistiche. Per questo, porto la mia esperienza di sociologa all’interno del Dams».

Le lezioni, a cadenza settimanale, si terranno a Bologna presso gli spazi del Dipartimento delle Arti (via Barberia 4, Piazzetta Giorgio Morandi 2, DAMSLab – Piazzetta Pierpaolo Pasolini 5B), e saranno condotte da un corpo docente costituito da accademici dell’Università di Bologna e da esperti del settore, tra cui Roberta Paltrinieri – Direttrice del corso –, Anna Rosellini, Guglielmo Pescatore, Rossella Mazzaglia, Anna Scalfaro, Marco Solaroli, Alberta Giorgi, Roberto Pinto, Giulia Allegrini, Giorgia Bonaga, Lucio Argano, Giorgia Boldrini, Francesco De Biase e Daniele Del Pozzo.

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