Tre scrittori bolognesi. Tre modi diversi di raccontare il sesso, con comicità.
Tre uomini in branda di Gianluca Morozzi, Alessandro Berselli e Danilo Masotti è uno spassoso progetto editoriale nato dalla fantasia dei direttori della collana Glam, costola di Pendragon.
Per l’occasione ho avuto il piacere di intervistarli tutti e tre, immergendomi nelle loro storie ambientate a Bologna, tra maghi del sesso, uomini che cercano di nascondere le loro mancanze e prime esperienze adolescenziali.
Il primo che raggiungo è Gianluca Morozzi.
Un libro che sembra promettere bene, quanto a divertimento, già dalla copertina.
“Già, il titolo è stato brillantemente trovato, e per di più a tempi di record, da Serena Scandellari (ndr componente del Canto 31, nota associazione culturale anch’essa bolognese, che organizza corsi di scrittura creativa) mentre la copertina è stata proposta da Danilo Masotti come parodia sulla falsariga della locandina di ‘Dreamers’ di Bertolucci, tanto per farsi riconoscere subito”.
L’idea invece?
“Dare vita a un trittico di racconti di amore e di sesso, ambientato a Bologna (pochissimo l’amore) con l’assoluto intento di divertire”.
Il tuo è quello che apre l’opera, Come è nato?
“Si intitola l”Uomo Logico‘, è il seguito della trilogia dell’’Uomo Liscio’ e dell’’Uomo Liquido’, in cui il protagonista Larry Lancia è senza pene e dovrà cimentarsi in imprese di sesso impossibile cercando di non far scoprire la sua mancanza”.
Fonti di ispirazione?
“Alcune pellicole davvero trash direttamente dagli anni 80 come Fratelli D’Italia”.
Non chiedo altro perché gli ingredienti per una lettura divertente sembrano esserci davvero tutti, per non parlare dell’abilità dell’autore, che con una quarantina di romanzi all’attivo, continua a regalarci emozioni.
Il secondo autore del libro è Alessandro Berselli, che dà poche, ma significative, pennellate sul suo racconto.
Anche nel tuo caso, come per Gianluca Morozzi, il titolo del racconto fa pensare al seguito di un tuo romanzo precedente, Kamasutra Kevin.
“Non sbagli, si chiama ‘Kevin Motherfuckers’ e racconta le vicende dello sfigatissimo quanto colto Kevin, digiuno di sesso da una vita. Terminate le superiori a Milano, decide di trasferirsi a Bologna e l’inizio degli studi universitari coincide anche la sua iniziazione sessuale con donne più grandi e non solo. Ma non voglio svelarvi troppo”.
Si tratta di sesso estremo?
“Più che estremo direi compulsivo, bulimico, anche se lo spazio per alcune riflessioni c’è da parte del protagonista che intanto viene a contatto con un mondo sconosciuto”.
Si può parlare di un romanzo di formazione sui generis?
“Certo perché c’è un’evoluzione del personaggio e, chissà, il finale potrebbe riservare altre sorprese… magari il nostro Kevin potrebbe innamorarsi, ma intanto volevo riscattarlo dall’astinenza dell’adolescenza”.
Il terzo autore è Danilo Masotti, autore di Cinque contro uno, espressione usata nel mondo anglosassone per indicare l’atto di autoerotismo e di cui chiedo immediatamente conferma. Sì, ma non solo. Oltre a parlare della prima esperienza onanistica di Danilo e dei suoi amici Gianluca e Alessandro mi precisa essere anche una canzone dei Doors e fa accenno a un finale che trovo geniale ma che non voglio svelarvi.
Precisa però che non ci sono ricorrenze autobiografiche a dispetto dei nomi utilizzati, poi inizia ad entrare nelle vicende narrate, dai riferimenti agli anni ’80, a trasmissioni come Piccoli Fan e a luoghi come il Cinema Moderno, che non esistono più.
Non mancano cenni alla musica, da un brano di Gianna Nannini, a Scimmia di Eugenio Finardi. Danilo racconta di sé e delle fonti di ispirazione, del mito di Freak Antony con cui è cresciuto e delle sue nove pubblicazioni, di cui sette sono saggi su Bologna.
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