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Live Arts Week IX. Una performance itinerante a bordo di un’auto. Padre e figlia portano la musica tra le strade di Bologna

21-09-2020

Di Redazione

Un padre e una figlia porteranno in diversi luoghi di Bologna (comunicati in tempo reale), e per la prima volta in Italia, le proprie improvvisazioni musicali a bordo di un’auto che loro stessi hanno battezzato Kh-art (Car-art).

Sono gli YEAH YOU, ovvero Gustav Thomas ed Elvin Brandhi, formazione artistica composta da padre e figlia, originari del Galles.

Sono annunciati tra gli ospiti di Live Arts Week IX, ideato e realizzato da Xing, organizzazione culturale con base a Bologna che progetta, organizza e sostiene eventi, produzioni e pubblicazioni contraddistinti da uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea, con una particolare attenzione alle tendenze generazionali legate ai nuovi linguaggi.

L’edizione non ha potuto mantenere la sua promessa per le date previste dal 26 marzo al 4 aprile 2020, e ora si riconfigura partendo proprio da questo progetto in movimento, riprendendo il suo percorso.

YEAH YOU – K(h)ar-t-from Khot to Krutch to Vhod. I’m not, I’m knot

Martedì 22 e mercoledì 23 settembre, dalle  18 alle 22, il duo presenta la sound performance urbana This Instead in diversi luoghi di Bologna comunicati in tempo reale. Il pubblico potrà seguirne dal vivo gli spostamenti nel corso di quattro ore tramite gli aggiornamenti trasmessi in tempo reale sulla loro pagina wiki su fandom.com.

Il punto di partenza di martedi 22 settembre alle h 18 sarà davanti a MAMbo in Via Don Minzoni 18.

Come accompagnamento del progetto live, da venerdi 18 a mercoledi 23 settembre dalle 19 alle 23, negli spazi di LOCALEDUE è installato l’in-car video K(h)ar-t- from Khot to Krutch to Vhod. I’m not, I’m knot, un concerto registrato durante un loro tragitto compiuto in auto da Utrecht ad Amsterdam. Il video è stato scelto dall’archivio di centinaia di riprese del duo fatte nel corso del tempo.

L’auto familiare, oggetto progettato per facilitare gerarchicamente il passaggio intergenerazionale, ottimizzando al contempo le attività domestiche/commerciali, diventa, nel lavoro di YEAH YOU, un object-trouvé futuristico. Questa famiglia ribalta, da dentro, la funzione convenzionale del mezzo, destinandolo a ospitare un progetto inclusivo. Ne deriva un’arte portabile su quattro ruote.

Il progetto riflette così sul significato di social drive (letteralmente sulla spinta sociale, ma anche su cosa comporti l’atto del guidare e l’interdipendenza tra guidatore e guidato) e sullo smantellamento del sistema normativo famiglia/realtà. In una serie di CAR-T performance in diverse zone della città, l’azione del duo oscilla tra la vita quotidiana e l’impraticabilità pratica di un veicolo che si trasforma da mero mezzo di trasporto a uno spazio dedicato allo scambio sociale.

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