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Mostre, incontri, workshop. Arriva Closer, il festival dedicato alla fotografia sociale

07-03-2019

Di Francesca (Zoe) Paterniani

Sono sempre di più, in città, le operazioni culturali che mettono al centro la fotografia e le sue potenzialità narrative: mostre, festival e biennali per scoprire le immagini dei migliori storyteller del nostro tempo, programmazioni diversificate che comprendono anche momenti di incontro e formazione, per riattivare lo spirito critico verso il mondo che ci circonda, per imparare a guardare o almeno per provare a mettersi in ascolto.

In molti casi, gli ingredienti che fanno la differenza sono la sinergia fra associazioni indipendenti e istituzioni operanti sul territorio, la partecipazione e l’apertura verso la città, che da sempre contraddistinguono il fermento culturale made in Bologna.

È il caso della partnership fra Terzo Tropico e Azienda Usl di Bologna, da cui nasce Qr Photogallery, spazio no profit che riqualifica la sede dell’ex-Ospedale Psichiatrico Roncati e che ospita Closer – Dentro il Reportage, il festival diffuso dedicato alla fotografia sociale e documentaria, giunto nel alla terza edizione. Questo weekend, dall’8 al 10 marzo, torna a Bologna con mostre, incontri e workshop organizzati insieme a Witness Journal, in collaborazione con Arci Bologna e il Festival della Fotografia Etica, con il sostegno del Comune di Bologna.

Foto di Carmen Sigillo – “Born in Italy”

Tre giornate piene per gli amanti della fotografia documentaria. Si comincia venerdì 8 marzo con l’inaugurazione della mostra dedicata ai cinque lavori selezionati attraverso una call internazionale, fra cui Born in Italy di Carmen Sigillo: immagini iconiche e potentissime realizzate a Castel Volturno, provincia di Caserta, dove il 50% della popolazione è rappresentata da immigrati irregolari. È qui che Massimo Antonelli fonda Tam Tam Basket, luogo fisico e ideale in cui i figli di stranieri combattono, fuori e dentro il campo, la grande battaglia di civiltà contro la paura del diverso. Su questo tema lavora anche Filippo Massellani raccontando, con occhio impietoso, di come la paura ha stravolto l’Italia rendendola patria di un popolo spaventato e rabbioso.

Foto di Filippo Masellani – “La grande paura” Salvini sostiene la candidatura di Zaia sulle rive del Piave. La Lega Nord diventa un partito nazionale.

Si viaggia fino al Messico, al Brasile e al Sud Africa con Silvia Landi che in Globesity racconta i paradossi della società del capitale e del food, mentre Alessandro Cinque ci porta in Perù, dove lo sfruttamento delle risorse minerarie ha distrutto vite ed ecosistemi. Infine Gianluca Uda documenta le condizioni delle baraccopoli di Nairobi con la serie Ferite.

Foto di Alessandro Cinque – “Espinar terra spezzata”

In contemporanea, da Senape Vivaio Urbano, inaugurano Afghanistan di Francesco Cito e una terza mostra è dedicata al centesimo numero della rivista Witness Journal.

Il weekend è invece ricco di incontri e occasioni di formazione.

Sabato 9 marzo, alle 18,30 Francesco Cito terrà una conferenza da Qr Photogallery, mentre domenica è prevista una sessione di letture portfolio a cura del Festival della Fotografia Etica di Lodi, con Alberto Prina e Aldo Mendichi. Imperdibile il workshop con Cito Dall’idea alla Foto, in cui il vincitore di due World Press Photo ci spiega come concepire e progettare una serie, anche nel caso del reportage in cui l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Per fare il punto su che cosa significa documentare oggi, nell’era dell’informazione last-minute, c’è invece il workshop a cura dei tre fotografi Federico Bernini, Giulio Di Meo, Amedeo Novelli, Fotogiornalismo e nuovi media.

Il programma completo è consultabile qui.

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