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No, la giovinezza non è un valore. NYMPHÈ: in mostra la bellezza che non vedete sui social

25-05-2022

Di Carla Sannino
Foto di Laura Bessega e Laura Frasca

Esiste una bellezza latente, che rimane spesso celata agli occhi di chi non guarda oltre. Esiste una bellezza che va oltre le mode, oltre i canoni estetici, oltre l’età. Una bellezza fatta di esperienza, vita e valori.

Tra i quaranta e i cinquant’anni le donne vivono un periodo delicato, di passaggio, in cui la bellezza, nella sua accezione più classica e superficiale, non occupa più lo stesso posto. Dopo una certa età sei meno ascoltata, meno guardata, meno attraente, soprattutto se vivi in un mondo come il nostro, intriso da anni di una cultura patriarcale e raccontato principalmente da uomini.

Quando però il racconto del corpo delle donne e delle loro storie viene fatto da altre donne, le cose cambiano, cambia la sensibilità. Per questo motivo, le fotografe Laura Bessega e Laura Frasca hanno unito le loro esperienze di vita e, dal loro dialogo, è nata NYMPHÈ, una mostra fotografica, un progetto molto intimo, fatto di ritratti ambientati e interviste, in cui tutto ruota intorno alle donne e alla natura. Di questa natura loro diventano parte fondamentale, condividendone la forza.

Cristina Malcisi

«Per gli scatti siamo state a Casalecchio, a Sasso Marconi, alle Salse di Nirano e Punta Alberete – racconta Laura Bessega – In alcuni periodi ci siamo dovute fermare e abbiamo dovuto aspettare che spuntassero nuovi colori, nuove luci, proprio perchè volevamo dare un senso di come la natura cambia in base alle stagioni».

I ritratti che ne sono venuti fuori sono vere e proprie storie che, tutte insieme, mostrano uno spaccato di ciò che queste donne stanno vivendo, mettendo in risalto la loro forza, la loro esperienza e tutti quei valori che oggi spesso vengono messi da parte per un canone estetico che non ha valore.

Inaugurazione mostra Green Whale Space

«Non abbiamo semplicemente fotografato delle nostre amiche o conoscenti, – racconta Laura Frasca – ma abbiamo parlato con loro, abbiamo lavorato sulla loro intimità prima di far venire fuori il ritratto. Molti pensano che chi fotografa si voglia mettere in mostra attraverso il proprio lavoro ma la fotografia è una comunicazione semplice. Il nostro intento era comunicare ciò che ci urge dentro, far riflettere la gente. Lo stesso vale per le donne che abbiamo fotografato. L’adesione è stata notevole proprio perchè forse anche loro sentivano il bisogno di manifestare la loro potenza, la loro luce, la loro forza che affiora e prevale anche nelle fragilità».

Per questo motivo le due fotografe hanno scelto di puntare tutto sull’interiorità delle donne, restituendo loro una bellezza duratura, che possono avere a tutte le età.

Alessandra Arceri

«Viviamo in una società che rincorre la giovinezza come fosse un valore, un merito. Noi invece per gli scatti abbiamo scelto di non appianare le loro rughe, – racconta Laura Bessega – non le abbiamo dimagrite, le abbiamo lasciate libere di scegliere se venire truccate o meno. Abbiamo usato i vestiti, spesso molto appariscenti, della stilista Julieta Da Purificaçao Manassas (che è anche una delle donne ritratte) e anche questa scelta non è stata casuale. Abbiamo voluto dar loro quella visibilità che spesso l’avanzare dell’età toglie e mettere in luce la loro forza e la fierezza».

Inaugurazione mostra Spazio B5 | Laura Bessega, Laura Frasca, Ylenia Politano (una delle donne ritratte) con la figlia

Un progetto delicato, pensato nei minimi dettagli, ragionato sul soggetto, per cui hanno dovuto confrontarsi costantemente con il tempo. Un tempo che, come racconta Laura Frasca, sembrava non bastare mai per conoscere a fondo le donne da ritrarre, ma anche «un tempo a volte difficile, per lo scatto, per la luce migliore. Ci è capitato di fare scarpinate infinite per trovare il luogo giusto e alla fine magari la luce era andata via e dovevamo saperci adattare».

Susan Cavani

Prossimamente la volontà delle due fotografe è quella di approfondire il progetto organizzando degli eventi in cui a parlare con il pubblico saranno proprio le protagoniste, le donne ritratte, per far venire fuori ancora di più l’esperienza e la vita che sta dietro ognuna di loro. Nell’attesa di avere altri dettagli a riguardo, la mostra fotografica rimarrà aperta fino all’11 giugno e sarà visitabile da Green Whale Space in via Daniele Manin 9 (che vi abbiamo raccontato qui) e Spazio B5 vicolo Cattani, 5/B.

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