Passando in piazzetta Morandi l’avrete sicuramente notata. Una panchina dai colori pop, molto particolare.
È l’installazione ‘Smart poetry‘ dell’artista Ma Rea che in questi giorni sta riempiendo la panchina di puntine colorate facendosi aiutare dai passanti incuriositi. Una piccola scultura interattiva con una poesia nascosta lungo le gambe, che anticipa la quarta edizione di Muri di Versi, Festival della Poesia di Strada, che si terrà il 19 e 20 maggio. L’iniziativa è organizzata da Muri Di Versi, collettivo nato proprio con l’obiettivo di condividere e diffondere la poesia in modo alternativo, più diretto e aperto; in collaborazione con Luigi Nardacchione, il presidente della social street di via Fondazza e cofondatore di Social Street International.
È propio via Fondazza che si riempirà di poesie. Come ogni anno vengono appese ad un filo con le mollette, per tutti coloro che hanno la curiosità di fermarsi e leggerle.
“Lo chiamiamo ‘esperimento di socialità poetica‘ – mi racconta Ariele di Mario, del collettivo Muri di Versi – un modo per portare la poesia sotto gli occhi di tutti, di condividerla in un modo meno accademico. Vediamo poesia e arte come punto di incontro per le persone”. Via Fondazza diventerà quindi per due giorni una galleria a cielo aperto, con poesie e anche qualche fotografia sospese lungo tutta la strada. Saranno a disposizione fogli bianchi e pennarelli per chi vorrà portare la sua poesia. E anche uno spazio per i più piccoli per la condivisione di disegni e pensieri. Non solo poesia ma a riempire le strade saranno anche artisti, performer, eventi musicali e reading.
L’evento è interamente gratuito. Per questo, già dagli scorsi mesi, gli organizzatori hanno programmato una serie di eventi collaterali di autofinanziamento in vista del Festival. Il prossimo sarà sabato 21 aprile al Giardino di Santa Marta, in Via Torleone. Alle 19 andrà in scena lo spettacolo musicato ‘Cartoline dall’Illinois’, di Leonardo Balestra e Matteo Polonara. Un viaggio senza filtri nella comunità e nella città immaginaria modellata da Edgar Lee Masters nella sua celebre Antologia di Spoon River.
Quest’anno saranno più di mille le poesie presenti al Festival. “Abbiamo iniziato nel 2015 – continua a raccontarmi Ariele di Mario – ma in questi anni la nostra realtà è cresciuta. Abbiamo cercato di coinvolgere sempre più persone e anche realtà culturali provenienti da altre città”. Dopo l’esperienza dell’anno scorso con ‘Poesie dal carcere‘, un allestimento di poesie scritte dai detenuti del carcere di massima sicurezza Opera di Milano; quest’anno il Festival di Poesia arriverà oltreoceano con il progetto ‘Poetry without borders‘ in collaborazione con la California State University, Long Beach che nei giorni del festival allestirà il suo muro di poesie contemporaneamente all’evento bolognese. “In un periodo dove, soprattutto in America, si parla di alzare confini, noi vogliamo farli cadere”.
Un’altra iniziativa in vista del Festival è ‘poeti per Camerino‘, un progetto in sostegno dell’associazione Menopermeno, impegnata in progetti di prevenzione e supporto al disagio psicologico in situazioni di calamità. È stata avviata una raccolta fondi ‘poetica’ per finanziare uno sportello d’ascolto in sostegno delle famiglie terremotate di Camerino. Hanno lanciato una chiamata per chiunque voglia offrire poesie. Queste verranno raccolte e stampate su poster e t-shirt e poi vendute anche durante i giorni del festival. Chi vuole partecipare con la sua poesia può mandarla, sia firmata che in forma anonima, a muridiversi@gmail.com
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