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Ragù: Reti e Archivi del Gusto. La piattaforma che raccoglie le ricette delle nostre nonne

21-09-2019

Di Valentina Fabbri
Foto di Mila Fumini

Un progetto dove decenni di tradizione culinaria italiana, fatta di ricette e aneddoti del passato, si fondono con il web dando la possibilità a tutti di usufruire online delle memorie gastronomiche delle famiglie italiane.

Tutto questo è il progetto Ragù: Reti e Archivi del Gusto, nato a Bologna e ideato da Mila Fumini, specializzata in ricerche di archivio e in digitalizzazione di archivi.

È uno dei progetti che hanno partecipato alla nostra Call For Creatives e che verranno presentati lunedì 23 da Granata, via San Rocco 16, insieme agli altri selezionati. Sarà il primo appuntamento di una serie di eventi che continuerà tutta la settimana, che abbiamo organizzato in occasione della Bologna Design Week 2019. Qui vi raccontiamo il programma di Microonde.

A sinistra Mila Fumini in compagnia di Laila Tentoni, presidente di Casa Artusi

Mila ci ha raccontato che l’idea è nata nel 2017.

Sgomberando la cantina della casa di una sua amica in Bolognina, trovò una serie di scatole piene di tracce storiche tra appunti delle spese, ricordi e quaderni di ricette. Una sorta di tesoro prezioso ricco non solo di ricette di varia natura, ma anche di memorie personali, prettamente femminili e molto empatiche, di racconti legati alla nascita di certi piatti, a tutti gli eventi che hanno accompagnato per anni la loro preparazione e ai momenti conviviali durante i quali le famiglie si sono riunite nel tempo, per consumare il cibo preparato.

Una tradizione solo ed esclusivamente italiana, fatta di amore e cura per il cibo e la cucina, che Mila ha deciso di salvare e di riportare alla luce attraverso lo strumento delle digital humanities, creando un’archeologia del cibo condivisa con tutti. Complici del progetto, Matteo Viscardi, Francesco Motta, docente di Storia Moderna all’Università di Torino e Alessandro Volpi, che è stato tra i primi a occuparsi di “reti” informatiche pubbliche.

La passione di Mila per il suo progetto trapela dalle sue parole: “Ho utilizzato tutti i tecnicismi tipici del mio lavoro, facendo scendere il lavoro degli storici nella quotidianità e partendo dal basso, da una realtà povera, da persone per la maggior parte prive di cultura, che però con le loro ricette e i loro racconti hanno portato, e portano, all’interno del progetto una visione pratica e reale incredibilmente potente.

Ho avuto modo di rapportarmi a persone che mi hanno mostrato foglietti di ricette sporchi, scarabocchiati, quasi incomprensibili, e che mi hanno raccontato mille storie legate al cibo che preparavano e a tutte le situazioni, anche molto divertenti, che facevano da contorno ai piatti preparati. Possiedo anche delle filastrocche del 1925 che questa nonna cantava ai nipoti quando andavano a mangiare da lei. Sono queste le persone e le storie che ci ricordano quanto cucinare sia prima di tutto un gesto di puro amore”.

Il progetto Ragù vuole quindi essere una piattaforma di ricerca e di informazione sulla cucina tradizionale italiana e sulla socialità legata a cibo; un’archeologia del cibo; un raccoglitore di dialetti, storie locali, tradizioni familiari, simbologie e ritualità. L’obiettivo è quello di riunire tutte le ricette che saranno fotografate, trascritte, rese navigabili e saranno accompagnate da approfondimenti sulla loro storia, sulla storia degli ingredient utilizzati e della loro tradizione all’interno delle famiglie.

Per questo motivo, siete tutti chiamati a condividere le vostre ricette di famiglia con Mila, al fine di arricchire questo originalissimo archivio e di preservare le tradizioni. Sono già stati organizzati alcuni incontri a inizio settembre ma Ragù sarà presente anche al Mercato Ritrovato, ogni sabato mattina di settembre e ottobre, oltre che in occasione della giornata dedicata alle Ricette ritrovate del 28 settembre. La vostra curiosità e il vostro contributo serviranno a Mila per creare una prima bozza della piattaforma che verrà avviata nel nuovo anno.

Dopo non avrete e non avremo più scuse per dire che non sappiamo cucinare ciò che le nostre mamme o le nostre nonne hanno appuntato nelle loro agende spesso disorganizzate e piene di foglietti svolazzanti. Basterà un clic per accedere in maniera semplice e diretta a un mondo meraviglioso, che appartiene a noi tutti, per ridare vita a ciò che si temeva perso per sempre.

Noi della redazione di About, che siamo buone forchette, attenderemo, a questo punto, i vostri inviti a cena nel 2020, per testare che piatti avete “studiato”. Se suona come una piccola minaccia, sappiate che lo è.

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