Siamo librai, non simboli. Come hanno reagito le librerie indipendenti di Bologna alla riapertura post covid-19?
Vi ricordate le presentazioni dei libri da Modo Infoshop, con tanto di birretta fresca in mano? E quanto vi mancano le serate passate alla Confraternita dell’Uva a discutere insieme a sconosciuti dell’ultimo libro che avete letto? Se per voi le librerie sono una seconda casa abbiamo una buona notizia: dal 14 aprile i libri sono diventati (finalmente) beni di prima necessità. Grazie al Dpcm del 10 aprile, infatti, tra gli esercizi abilitati alla riapertura ci sono anche le librerie. Un settore che, secondo l’associazione italiana editori (Aie), nelle ultime settimane ha perso il 75% del fatturato proprio a causa del Covid-19 e delle misure prese per contenere l’epidemia. Però se la novità è stata accolta bene dai grandi gruppi come Mondadori, le opinioni delle librerie indipendenti non potrebbero essere più contrastanti.
Abituate a gestire l’incertezza economica e dotate di un forte spirito di sopravvivenza, sono state le prime a reagire alle restrizioni del lockdown. Senza perdersi d’animo si sono organizzate tra loro e hanno messo in atto diverse strategie per continuare a fare quello che amano: far arrivare i libri alle persone. Prima grazie alla consegna a domicilio e poi all’iniziativa Adotta una libreria, sono riuscite in qualche modo a sopravvivere alla chiusura forzata e a non arrendersi alla concorrenza di Amazon.
Poi il 10 aprile all’improvviso la notizia dell’imminente riapertura. Come hanno reagito le librerie indipendenti bolognesi?
La prima a prendere posizione è stata La Confraternita dell’Uva che ha scelto di non riaprire a causa dei “troppi dubbi e paure sia per la sicurezza di chi lavora sia per i clienti” e perché, in un momento in cui non è ancora ben chiaro a nessuno quali limiti continueremo ad avere negli spostamenti, “spedizioni e consegne a domicilio sono più sostenibili anche dal punto di vista economico”.
La decisione è stata comunicata l’11 aprile tramite un post Facebook con allegata la lettera scritta da LED – Librai Editori Distributori in rete inviata a Giuseppe Conte e firmata, al momento, da oltre 150 librai, indipendenti e di catena. Riguarda la riapertura delle librerie e le richieste e i dubbi che sono emersi dal confronto e dalla discussione collettiva sviluppata da librai e libraie: “[…] Il nuovo decreto preannunciato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte prevede per il 14 aprile la riapertura delle librerie, riconosciute da più fronti come presidi sociali e luoghi essenziali per il tessuto culturale del nostro Paese. Come libraie e librai siamo contenti di questa improvvisa attenzione al nostro lavoro, ma ci sarebbe piaciuto ci fosse stata anche prima delle misure governative per il contenimento della pandemia e, soprattutto, ci piacerebbe ci fosse dopo: se siamo dei luoghi essenziali del tessuto culturale italiano, allora sarebbe il caso che questa funzione ci fosse riconosciuta sempre e in modo strutturale, attraverso una serie di misure economiche a sostegno delle nostre attività nel quotidiano. Mentre sono ancora in vigore misure che costringono le persone dentro casa e sospendono la mobilità, viene chiesto a noi librai e, di conseguenza ai nostri lettori, di tornare a muoverci per raggiungere le librerie […]”.
La Libreria Ulisse, invece, ha riaperto con uno staff ridotto. Il proprietario ha dichiarato in un’intervista a Il Sole 24 Ore: “Saremo solo noi titolari almeno fino a quando la situazione non sarà un po’ più chiara: non vogliamo mettere a rischio la salute dei nostri tre dipendenti. L’orario ridotto? Solo di un’ora, perché il decreto impone la chiusura alle 20”.
Anche Libreria Modo Infoshop il 21 aprile, anniversario della Liberazione, ha riaperto i battenti. Per le presentazioni dei libri dovremo aspettare ancora un po’, ma finalmente avremo un motivo per tornare in via Mascarella. Ovviamente ci sono delle regole da seguire: si può accedere alla libreria solamente muniti di mascherina e all’entrata troverete guanti e disinfettanti. Per mantenere la distanza di sicurezza, potranno entrare tre persone alla volta. Anche in attesa, bisognerà rispettare il metro di distanza.
Le librarie di Ubik hanno deciso di riaprire con cautela e a orari ridotti. Gli ingressi saranno contingentati e occorrerà essere forniti di mascherina e guanti. Non sarà permesso soffermarsi troppo davanti agli scaffali, qualora ci fossero altre persone presenti nella sala, per garantire sicurezza a tutti. Lo hanno annunciato in un post su Facebook dove, però, hanno specificato di essere “ovviamente molto contente di poter svolgere il nostro lavoro, anche se nutriamo più di qualche perplessità sul valore ‘simbolico’ di questa operazione, in un momento in cui i dati sulla diffusione epidemica sono confortanti ma non certo entusiasmanti: è evidente che l’emergenza continua”.
Durante una video intervista la libraria Nicoletta Maldini ha spiegato che “Da qualche parte bisogna iniziare”, quindi anche la Libreria Trame è di nuovo aperta al pubblico, con tutte le dovute precauzioni.
Igor Libreria, invece, ha riaperto solo su appuntamento e solo per il ritiro dei libri pre-ordinati: “troppi i dubbi e le paure sia per la sicurezza di chi lavora sia per i clienti”.
In conclusione, ecco l’elenco delle librerie indipendenti di Bologna ad oggi aperte al pubblico:
> Libreria Ulisse
Dalle 10 alle 20
> Libreria Modo Infoshop
Lunedì: 10.30 – 13.30
Martedì: 10.30 – 13.30 | 15 – 18
Mercoledì: 10.30 – 13.30
Giovedì: 10.30 – 13.30 | 15 – 18
Venerdì: 10.30 – 13.30
Sabato: 15 – 18
> Libreria Trame
Dalle 9.30 alle 17
> Libreria Ubik
Dalle 10 alle 18
> Igor Libreria
Aperta solo su appuntamento
Dal lunedì al sabato: 10 – 13 | 15.30 – 19.30
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