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“The Milky Way”. Non solo il mare, i migranti attraversano anche le montagne. Il documentario apre il Terra di Tutti Film Festival

01-10-2020

Di Luca Giagnorio
Foto di Smk Factory

“Voglio decidere della mia vita perché non ho mai avuto la fortuna di farlo” dice Matheus, un ventenne guineiano diretto in Spagna dopo aver tentato invano di rimanere in Italia, dove in tre anni non è mai stato legalizzato e non ha mai avuto né un lavoro fisso, né l’opportunità di accedere ad alcuna formazione.

Di viaggi della speranza e di esistenze in bilico, di sofferenze, di solidarietà e di montagna parla il documentario The Milky Way, tradotto “La Via Lattea”, il nome del grande comprensorio sciistico italo-francese sulle Alpi, dov’è ambientato il lungometraggio. Racconta il tema della migrazione da un’angolatura inusuale ed è il primo film ad inaugurare la 14° edizione del Terra di Tutti Film Festival, organizzato da COSPE, associazione che lavora per lo sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli, insieme a WeWorld, organizzazione che da 50 anni difende i diritti di donne, bambini e comunità locali in 27 Paesi inclusa l’Italia.

In programma a Bologna dal 6 all’11 ottobre, il festival propone eventi live tra convegni, webinar seminari e una ricca programmazione di film e cortometraggi, quest’anno anche in streaming, dedicati a diversi temi: la lotta per l’uguaglianza dei diritti, il genere, la difesa della liberà, le migrazioni, la coscienza ambientale ed ecologica.

Il Festival, che anche quest’anno seguiamo come media partner, porta a Bologna documentari e cinema sociale dall’Italia e dal sud del mondo, raccontando quelle realtà e quelle persone che sono “invisibili” nei mezzi di comunicazione di massa.

The Milky Way – Nessuno si salva da solo di Luigi D’Alife sarà proiettato martedì 6 ottobre al Vag61 (via Paolo Fabbri 110) alle 20.30, con ingresso a esaurimento posti (non è prevista prenotazione). Prima della proiezione del documentario, realizzato da SMK Factory con il sostegno di oltre 450 co-produttori tramite crowdfunding, ci sarà lo screening off del fotografo Michele Lapini, che ha raccontato attraverso i suoi scatti il backstage di The Milky Way.

Ormai assuefatti (purtroppo) alle immagini di esseri umani alla deriva, sballottati dalle onde del Mar Mediterraneo, questo documentario sceglie di portarci in uno scenario diverso, quello bianco e immobile delle Alpi al confine italo-francese, dove paesaggi maestosi nascondono una migrazione più silenziosa, ma non meno costante e sofferente. Come racconta un attivista francese “tutti parlano della solidarietà nel Mar Mediterraneo perché ci sono molti morti; qui in montagna ce ne sono meno, ma già uno è inaccettabile”.

La narrazione ci conduce nelle piccole comunità di montagna delle valli occitane al confine tra Piemonte e Francia, dove la barriera naturale delle Alpi è vista in realtà come un ponte tra due popoli, accomunati nella dura vita montana: “la montagna separa le acque e unisce le persone” dice Walther nel suo laboratorio di lavorazione del legno.

The Milky Way, il backstage | Foto di Smk Factory

Il film racconta dei migranti di oggi, che sfidano i valichi d’inverno rischiando morte e congelamento, e crea un parallelo con i migranti di ieri (italiani però, durante il Fascismo e nel primo Dopoguerra): le stesse sofferenze durante una traversata impervia affrontata senza il giusto equipaggiamento, il rischio concreto della morte, l’obiettivo di varcare quel confine invisibile in un cammino sospinto dalla speranza di trovare qualcosa di meglio, dall’altra parte.

I pattugliamenti della Polizia di Frontiera francese, che cerca i migranti per rimpatriarli in Italia, l’impegno delle associazioni umanitarie per procurare ai sopravvissuti medicine e un pasto caldo, la solidarietà di persone comuni che hanno avuto voglia “di aprire gli occhi”, come dice Renata, cittadina di Bardonecchia, perché la situazione della frontiera è evidente a tutti coloro che scelgono di non girarsi dall’altra parte.

Sullo sfondo, imperscrutabile, la montagna, invasa di turisti durante l’inverno, turisti ignari di essere dei privilegiati: nel comprensorio sciistico italo-francese, gli sciatori si muovono facilmente a cavallo tra i due Paesi, attraversando su una pista, senza nemmeno accorgersene, quel confine invisibile che è un muro solo per i migranti.

Dentro questa contraddizione, non solo simbolica, c’è anche la divertente provocazione finale del film, che non sveliamo, e un messaggio di fondo forte e chiaro: nessuno si salva da solo e il profilo di un’umanità che si muove comunque è quello che fa andare avanti il mondo.

The Milky Way, il backstage | Foto di Smk Factory

La proiezione di The Milky Way è solo uno dei primi appuntamenti che prevede questa edizione, da martedì 6 partiranno decine gli eventi dal vivo e in streaming: talk, webinar, la performance sul cambiamento climatico realizzata dall’artista Andreco e una camminata della memoria. Sono tanti anche gli ospiti, tra cui Igiaba Scego, Elly Schlein, Sandro Veronesi, Francesca Vecchioni, Fabio Bucciarelli, Claudio Majorana, Camilla Miliani, Maura Gancitano, Takoua Ben Mohamed.

Qui trovate il programma completo del Festival.

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