Continua la nostra nuova rubrica, un lavoro inedito curato per noi dall’artista Alberto Azzara, noto su instagram con il nome @lecosechevedi. A metà strada tra Tondelli e Bukowski, il flusso di coscienza di Alberto ti porterà a riscoprire Bologna e i suoi quartieri, in pieno stile beat generation 2.0. Non solo parole, ma anche immagini. Dopo la Bolognina e San Donato, si continua con il centro storico.
Capitolo 3. “Bolo sui muri (tra le mura)”
Resto a stomaco vuoto fino a vomitare ma anche questa volta non ne vuoi sapere di uscire dai tuoi sbagli che faccio miei ogni volta che bevo al Bohémien di via Marsala. Dammi quattro sorsi che faccio coming-out e vado a fare la pazza a casa Freekk mentre tu te ne sei andata tatuandoti il collo del piede quindi penso che non posso più venirci sopra come fantasticavo di fare. Mettimi in croce come i piercing che hai su entrambi i capezzoli che per farti un piacere ti porterò nei posti peggiori del centro perché nello schifo ci sappiamo muovere bene e ti voglio rassicurare in mezzo a quella bolgia di bandiere urtate in piazza Maggiore e rimaniamo imprigionati dentro questa festa che ci porterà in Europa. Aspetterò febbraio per dimenticarmi quelle notti brevi travolgenti e vederti pisciare nei vicoli più sporchi di via del Guasto per rubarmi un bacio timidamente morbido poi dividerci le cuffiette e vederti scendere i gradini della Montagnola come fossi una diva da red carpet dei bassi fondi con le sirene della polizia a fare da scenografia e gli sputa palline che ci guardano sorridenti e ci applaudono addestrati come pubblico non pagante ai nostri furti innocenti nei market più economici. Rubiamo una cena che salteremo per bere sui tuoi sorrisi che sanno di Valium ed euforia di note stonate perfettamente in palette con le nostre notti inadeguate passate a rincorrerci per esaltare l’arrivo dei tuoi orgasmi davanti allo specchio di camera tua a renderti impeccabilmente reale mentre ti tappo la bocca per non farti sprecare parole e tenerti dentro questo piacere che mancava da tempo. Entriamo in doccia tra giostre che lampeggiano e motorini guidati male per tenerci svegli ancora appannati dalle luci confuse che entrano dalla finestra insieme a quel nuovo profumo che hai nel soggiorno a ricordami l’adrenalina di bottiglie lanciate durante i cortei penso alla tua saliva piacevolmente amara tanto da togliermi la sete che ancora non avevo e di nuovo mi colpisci come un cassonetto che brucia.
-Alberto Azzara
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