...E Altre Storie

Un corso di scrittura autobiografica per donne lungo la via della Lana e della Seta. L’Intervista a Francesca Sanzo

11-05-2021

Di Paolo Panzacchi

Da Bologna a Prato a piedi, tra le mani un diario di viaggio su cui scrivere la tua storia.

Intervistare Francesca Sanzo è stata un’occasione per parlare della sua attività di scrittrice, di apripista nel mondo della rete e dello storytelling ma, anche e soprattutto, del suo ultimo progetto, in collaborazione con Destinazione Umana, tour operator che ha inventato il turismo ispirazionale, ve l’abbiamo raccontato qui.

Insieme hanno progettato un laboratorio itinerante di scrittura autobiografica, in partenza il 25 maggio. Un percorso che porterà lei e le sue compagne di viaggio lungo la via della lana e della seta.

Qui tutte le informazioni per partecipare.

Francesca, lo definisci un trekking ispirazionale per donne. Ti va di parlarcene e darci qualche riferimento per chi volesse aderire?

«La definizione “trekking emozionale” l’ha data Destinazione Umana che ha contribuito all’organizzazione. Partiremo il 25 maggio e il viaggio terminerà il 30 maggio, da Bologna a Prato, passando per l’Appennino.

La cosa fondamentale che voglio dirti su questo progetto è che la cosa importante sarà la condivisione del percorso e le compagne di viaggio. La meta in questo caso, per alcuni aspetti, è secondaria, mi piace molto l’idea che le donne che faranno parte del gruppo possano apprezzare a fondo il cammino, guardarsi attorno, godere appieno della natura che osserveremo, anche grazie a Gianluca Maini, una guida ambientale e turistica, che ci accompagnerà.

Un altro aspetto importante sarà quello che si decide di lasciare a casa e cosa, invece, portare con sé in questa avventura. Alcune sere, delle cinque giornate che ci aspettano, condivideremo giochi di scrittura, utilizzando molto anche l’ironia e l’autoironia; dando importanza a quelle che chiamo “parole finestra“; tentando di dimenticare le “parole piombo”».

 

Hai un legame particolare con l’Appennino? Come mai hai scelto proprio questo percorso per questo laboratorio?

«Hai proprio centrato il punto: ho un legame speciale con l’Appennino. Sono cresciuta a Pianoro che è all’inizio di una strada che porta su un versante dell’Appennino che conosco molto bene e che è stato fondamentale per la mia vita e al quale sono molto affezionata. Ho scelto questo cammino per il laboratorio per far scoprire una parte dell’Appennino anche a me stessa, oltre a chi sarà con noi durate il viaggio, una parte che mi affascina e che ancora non conosco».

Ritratto di Francesca Sanzo durante una camminata

Francesca Sanzo

In questi anni hai fatto davvero molte cose, diverse tra loro e tutte davvero interessanti. Qual è il progetto del quale vai più orgogliosa e perché?

«Forse i corsi di scrittura autobiografica sono stati la cosa che maggiormente mi ha portato soddisfazione, qualcosa che è culminato con la pubblicazione del libro Tu sei la tua storia, che definisco un corso per “non scrittori”, ma per chi abbia voglia di raccontare prima di tutto a se stesso la propria storia. Però debbo confessarti che un’altra parte del mio lavoro che amo moltissimo è quella che mi vede come formatrice post-diploma nel campo del digitale e della comunicazione. Contribuire alla crescita di chi, domani, porterà avanti nuovi contenuti e nuovi strumenti è davvero una delle sfide più affascinanti».

 

Torniamo indietro al tuo blog, aperto nel 2005, panzallaria.com. Da allora hai fatto molta, moltissima strada. Ti va di raccontarcene un pò? Com’è stato il tuo approccio alla scrittura?

«Sono appassionata di letteratura da sempre, così come il mondo della scrittura mi affascina sin dai tempi dei miei studi universitari, sono laureata in Lettere. Il mio interesse per il web mi ha portato ad approfondire il rapporto che ritenevo potesse esserci tra letteratura, scrittura e mondo della rete. Ho seguito un Master che mi ha portato a il mondo della comunicazione e dell’informatica. Da quel momento ho cominciato a progettare contenuti all’interno di un’agenzia di comunicazione.

In quegli anni ho iniziato a capire quale fosse il grande potenziale del web per condividere contenuti con potenziali utenti, da lì l’idea di aprire un blog, anche per unire le mie passioni: scrittura e informatica. I blogger erano visti con sospetto sia dagli addetti del settore informatiche che, parzialmente, anche da quelli del mondo del libro.

Il blog l’ho aperto inizialmente per svago, per raccontare aneddoti e per parlare della mia esperienza di vita in quel momento».

Com’è nata l’idea di affrontare il personal storytelling?

«Sono partita dalle mie esperienze personali e le ho declinate sul piano professionale. Lo storytelling è cresciuto di pari passo con i social media, che ne hanno accentuato la dimensione più “personale”, più intima. Mi sono occupata di trovare cose e storie raccontabili e di come poterle portare al pubblico; dal mio blog ho anche tratto uno spettacolo, per esempio.

Ci sono molti modi per raccontare una storia e io ho cercato di esplorarli al meglio. Nel 2013 è cominciato per me un percorso personale molto difficile, ho infatti deciso di intraprendere una dieta, che mi ha portato poi a perdere quaranta chili. Ho utilizzato il blog come una sorta di “cane da guardia”. Come? Raccontando le mie giornate, la mia esperienza, a un pubblico che, strada facendo, cresceva di numero e che si faceva, via via, sempre più interattivo e che condivideva con me anche la propria esperienza personale, mi ero resa conto di non avere più alibi.

I feedback su questo mio modo di raccontare il mio percorso hanno poi portato alla pubblicazione del libro 102 chili sull’anima (Cartabianca Publishing), che racconta un percorso di cambiamento attraverso la narrazione di tutto ciò che ho vissuto».

 

Oltre al prossimo laboratorio sulla via della lana e della seta a cosa stai lavorando? Qual è la prossima sfida da vincere per Francesca?

«Sto lavorando a un romanzo e devo dirti che sono nelle fasi finali della scrittura, sarà un libro di narrativa anche se avrà comunque qualche riferimento di autobiografia. La prossima grande sfida che voglio vincere e sto affrontando con grande passione è quella di camperizzare la mia auto e partire per cammini in solitaria».

Condividi questo articolo