Eventi

IT.A.CÀ. Le storie di chi resta

20-05-2019

Di Sara Santori

Siamo abituati ad ascoltare le storie di chi lascia la propria terra per cercare nuove opportunità altrove. I sacrifici e le speranze. Ma chi racconta le storie di chi resta?

La restanza, il termine coniato dall’antropologo Vito Teti, definisce proprio questo coraggioso impegno per un cambiamento che parte dalla comunità locale, dalle sue tradizioni e risorse, come scelta di riscoperta comunitaria per uno sviluppo innovativo e sostenibile. È stato scelto come tema per l’11ª edizione di IT.A.CÀ, festival del turismo responsabile che arriva a Bologna dal 24 maggio al 2 giugno e il weekend dell’8 e 9 giugno.

Ideato nel 2009 da tre attori della cooperazione internazionale con sede a Bologna (Associazione Yoda, Cospe onlus e Nexus Emilia-Romagna), è stato premiato lo scorso anno dall‘Organizzazione Mondiale del turismo dell’Onu per l‘eccellenza e l’innovazione nel turismo.

Foto di Giuseppe Giuliano

Negli anni, IT.A.CÀ si è fatto promotore di un turismo di nicchia, sostenendo turismi pensati, lenti ed etici, proponendo itinerari a piedi e a pedali, workshop, seminari, laboratori, mostre e concerti. È ripartito dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini e, nella sua tappa bolognese, mira a creare un percorso che dal centro città conduce sui crinali dell’Appennino, così vicini e ricchi di natura e storie eppure così poco conosciuti.

Passeggiate nel verde, la ricerca degli spaghetti alla bolognese, percorsi tattili alla scoperta della produzione della seta, del cimitero della Certosa e di un mosaico di 250 mq, itinerari sui luoghi del pane, laboratori per bambini, viaggi musicali, performance interattive, cene-spettacolo, viaggi plurilingue nel lessico artistico, itinerari in bici, rigenerazione urbana, danza, mercati enogastronomici e passeggiate astronomiche.

Abbiamo incontrato Sonia Bregoli, una delle fondatrici, che ci ha illustrato il programma di quest’anno.

Prima di parlare di quest’edizione, come descrivesti IT.A.CÀ a chi non lo conosce?

Il festival promuove il turismo responsabile, attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica, nel rispetto dei territori e delle culture. Un turismo che propone strategie sostenibili per l’ambiente e per la comunità locale ospitante della quale riconosce la centralità.

La base del festival è soprattutto la rete, diversificata e condivisa, che solo a Bologna coinvolge un centinaio di realtà tra istituzioni, università, strutture e operatori del turismo, associazioni e Ong. L’obiettivo è fare il punto su dove siamo arrivati, guardare all’innovazione, alle buone pratiche, mandare messaggi e fare azione civica reale”.

Restanza e migrazione, che relazione c’è tra i due temi?

Il mondo della migrazione, diversamente considerato, concorre alla costruzione di nuove possibilità. Non a caso il festival si chiama ‘IT.A.CÀ Migranti e viaggiatori’: chi resta lo fa in maniera attiva, basandosi su certi principi, portando esperienze nel suo territorio, nel rispetto del locale. E chi arriva porta linfa vitale, creatività.

Giovedì 30 maggio presso la Millennium Gallery a partire dalle 16,30 ci sarà un pomeriggio di riflessione sul tema delle migrazioni, dell’integrazione e della mobilità umana. Anche il migrante viaggia, chiediamoci come arriva, come viene accolto, quale ricchezza porta”.

Quali sono gli appuntamenti da segnalare?

“I convegni di apertura dei due territori: venerdì 24 maggio alle 8,45 a Palazzo Malvezzi a Bologna ‘Erranza vs. restanza. La rinascita dei territori in abbandono attraverso i racconti di chi resta’ e venerdì 31 maggio alle 9,30 al Parco Bottonelli a Marzabotto ‘Il Turismo Sostenibile come strumento di sviluppo economico per l’Appennino Bolognese’.

Saranno giornate di riflessione sulle buone pratiche durante le quali far partire attività con le realtà locali. Poi i tre giorni alle Serre dei Giardini Margherita (24 – 25 – 26 maggio), con laboratori, seminari, presentazioni di libri e musica”.

Non solo convegni, alcuni degli eventi coinvolgono direttamente le persone. Come il “plogging”, che cos’è?

Il Plogging è uno sport di gruppo, una camminata/corsa con pulizia delle aree verdi. Tra gli obiettivi di questa edizione c’è infatti quello di raccogliere e ripulire dalla plastica e dai rifiuti i luoghi toccati dal passaggio di IT.A.CÀ, al fianco di Oway agricosmetica®, partner del festival. L’evento a cura dell’Università di Bologna ‘A tutto plogging’ partirà dall’ingresso delle Serre dei Giardini Margherita domenica 26 maggio alle 11″.

Gli ospiti?

Wu Ming 2, che ama IT.A.CÀ ed è ospite fisso del festival: venerdì 24 maggio alle 21 sul palco delle Serre dei Giardini Margherita per ‘Surgelati’  con Contradamerla e sabato 25 maggio alle 17,30 presso la Serra sonora dei Giardini Margherita per l’incontro sul tema del cammino, visto come nuova possibilità di sviluppo delle comunità locali’.

E James Oatway, fotografo indipendente sudafricano che sarà per la prima volta in Italia venerdì 24 maggio alle 18 presso la Qr Photogallery (via Sant’Isaia 90) per l’inaugurazione della mostra ‘Red Ants’, in collaborazione con l’Associazione Culturale TerzoTropico, che ha curato questa e altre quattro mostre fotografiche, oltre al workshop ‘Volti dell’Appennino’ (25-26 maggio a Castiglione dei Pepoli)”.

Foto di Giuseppe Giuliano

Come si svilupperà il festival in Appennino?

L’Appennino è stato terra di resistenza ieri e di restanza oggi, che poi è un altro modo di combattere lo svuotamento dei piccoli paesi e il conseguente vuoto di memorie e identità, di relazioni umane, il degrado dell’ambiente e il deserto di speranze. Il festival di sviluppa in quattro territori, ciascuno dei quali ha declinato il tema della restanza a suo modo: Marzabotto (31 maggio – 2 giugno), Castiglione dei Pepoli (1 – 2 giugno), Grizzana Morandi (2 giugno) e Val di Zena (8 – 9 giugno).

Abbiamo avviato una sperimentazione creando pacchetti turistici, aprendo convenzioni con alcune strutture, per i luoghi che ospiteranno il festival, pensati insieme agli operatori locali, con l’obiettivo che possano essere proposti anche quando il festival sarà terminato. Alcuni territori proporranno anche dei servizi navetta di collegamento con la stazione ferroviaria più vicina, il tema della mobilità e della mancanza di mezzi e collegamenti tra la città e questi territori è infatti molto sentito”.

E negli altri territori?

“IT.A.CÀ è un festival che dura nove mesi, è cresciuto molto, da nord a sud e da sud a nord i territori vogliono partecipare alla rete e alla coprogettazione e accolgono il festival, che ha volutamente un format replicabile, interpretandolo con modalità proprie. Le tappe ad oggi confermate spaziano dalla Calabria al Salento, dal Gran Sasso al Trentino, dal Monferrato alla Liguria, dall’Emilia Romagna a Napoli”.

Come dicono a IT.A.CÀ: “L’invito è dunque a viaggiare insieme. Magari restando dove siete, ma con una prospettiva – culturale e civica – differente”.

Alcuni eventi sono ad accesso libero, altri su prenotazione, noi ve li racconteremo durante il corso della settimana di Festival. Per tutte le informazioni qui il programma completo.

 


Quest’anno siamo media partner del Festival!

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Qui vi lasciamo il programma completo scaricabile con tutti gli eventi e la mappa con i luoghi del festival: Programma Festival IT.A.CÀ

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