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La libreria dove i testi non si comprano né si vendono, sono Libri Liberi

21-07-2019

Di Vittoria Muraro
Foto di Vittoria Muraro

In quanto vorace lettrice sin dalla tenera età, ho avuto una specie di epifania quando ho saputo dell’esistenza di Libri Liberi.

Un posto dove puoi prendere un libro, gratis. Non una biblioteca, in cui devi riconsegnare il volume, lo porti a casa e lo tieni con te per sempre. A meno che tu non voglia farlo leggere a qualcun altro e allora puoi anche riportarlo là.

Lo spazio non è grandissimo, ma gli occhi si perdono a curiosare tra le varie cose appese al muro e nell’immensa varietà di libri. Gli scaffali sono organizzati in settori: narrativa, teatro, poesia, infanzia, gialli, scienze, arte, letteratura, cinema, arti visive, psicanalisi e psicologia, religioni, saggistica, lingue straniere e dizionari.

Sono andata e ho incontrato Anna Hilbe, ex professoressa universitaria di lingue, ora proprietaria della piccola libreria in via San Petronio Vecchio 57.

Libri Liberi, foto di Ugo Lopresti

Da dove arriva questa idea?

“Da Baltimora, avevo letto un articolo che parlava di una libreria di questo tipo aperta in un garage, che poi si era ingrandita ed era diventata molto frequentata. Allora ho pensato che potevo provare a farla anche qui. Non avevo idea di come sarebbe successo, nel 2012”.

Dato che non c’è scambio di denaro come fa a sopravvivere questo progetto?

“Io mi assumo volentieri le spese, ovvero l’affitto e la luce. Fin dall’inizio ho preferito non chiedere le sovvenzioni comunali e rendere la cosa più agile e indipendente. Non è un circolo con le tessere, così la gente si sente meno legata, può venire a prendere i libri o portarli liberamente.

Ho chiesto al comune cosa dovevo fare e non sapevano cosa dirmi perché non c’era un’esperienza simile! Poi mi hanno detto che non potevo avere un registratore di cassa, sedie attorno a un tavolo perché sarebbe stata una biblioteca e che tutti i libri dovevano essere timbrati”.

Chi sono i tipi di clienti della libreria?

“Puoi vederli tu stessa – mi mostra con un gesto le persone nella stanza – ci sono persone di tutte le età, vengono anche dei ragazzini da soli, così come studenti di vario tipo, anziani, ma direi che è un pubblico vario, copre un po’ tutti. Vengono anche delle scolaresche in gita.

Molti giovani sono interessati alla poesia e ai classici latini e greci, non sono quelli alla ricerca dell’ultimo romanzo. Qualcuno poi trova un romanzo famoso qualche anno fa che non aveva letto ed è contento”.

Da dove arrivano i libri?

“Spesso le persone devono svuotare librerie o biblioteche, proprie o dei parenti scomparsi, queste sono molto interessanti. Ma da un punto di vista fisico sono molto gravose. Ieri è arrivata una ragazza che mi ha portato una collezione di 100 classici italiani e stranieri, dopo mezz’ora è entrata una persona con tre enormi sacchi pieni di libri, anche quelli notevoli, e oggi ho un po’ mal di schiena!

Noi tendiamo a tenere tutto ciò che le persone ci portano. Spesso arrivano anche pacchi da altre città. L’altro giorno ne è arrivato uno dal Portogallo, di una ragazza che era passata di qui e ha lasciato scritta questa cosa molto carina”.

Il quaderno con i pensieri dei lettori

Ho sentito dire che qua si possono trovare anche edizioni particolari, libri fuori produzione e rarità…

“Mi hanno portato molti di questi libricini anni ’70 editi da una casa editrice di Bologna – leggo che ce ne sono solo 2000 copie! – pubblicavano poeti da tutto il mondo. L’altro giorno è venuta una signora per la prima volta e mi ha detto: ‘Che bello, trovo tanti libri di quand’ero giovane, degli anni ’50!’”.

Ha dei volontari?

“Non li chiamiamo volontari, sono un ragazzo e una ragazza che hanno iniziato a frequentare la libreria e dopo hanno deciso di aiutarmi, più qualche amica di lungo termine e un’altra conosciuta qui. Facciamo un po’ di turni e ci diamo una mano”.

Se qualcuno cerca un libro in particolare che però non è qua?

“Abbiamo fatto questo quaderno, regalatomi quando ho aperto – prende in mano quello dove c’era la frase della ragazza e noto che è preziosissimo, rilegato a mano – dove le persone scrivono i libri che cercano col numero di telefono. A volte capita!

Chi lo desidera lascia anche dei pensieri e delle dediche”.

Che belli questi segnalibri! Mi sembra di capire che non si scambiano solo i libri qui.

“Questi segnalibri me li avevano portati delle ragazze quando ho aperto, li avevano fatti loro e li ho distribuiti.

Un’altra lettrice che vive a Lucca scrive delle lettere bellissime e ci aveva mandato anche lei dei segnalibri con frasi sue o tratti dai libri, un po’ li abbiamo messi in mezzo ai libri e un po’ regalati. Quel calendario delizioso lo ha fatto un’insegnante del liceo artistico che frequenta spesso Libri Liberi e ce l’ha regalato dopo aver fatto una mostra qui”.

Ho visto che una signora è entrata e ha rimesso un libro sullo scaffale, qualcuno quindi li riporta come nel bookcrossing?

“Capita, qualcuno che non ha posto o vuole che i libri girino in modo possa leggerli anche qualcun altro”.

Dalle locandine appese vedo che organizzate anche degli eventi…

“Sì, ad esempio per la Shoah, un artista aveva fatto dei quadri a tema oppure abbiamo deciso di celebrare il ’68 e un mio amico pittore ha ricreato i poster che venivano affissi nelle strade. Quello che vedi là invece è originale, di Parigi. Gli altri sono copie fornite dall’archivio Pezzi e dall’istituto Parri”.

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