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Ritratti di rockstar, illustrazioni per l’infanzia e natura. Le mille facce di Luciana Leone

04-11-2020

Di Vittoria Muraro
Foto di Luciana Leone

Luciana Leone è un’illustratrice nata a Matera, ma che, come tanti, si è innamorata di Bologna.

Il mondo che rappresenta è composto da esseri umani, natura e tanti animaletti antropomorfi resi su carta (o schermo) da acquarelli e tecniche miste, a me hanno ricordato un po’ quelli di Beatrix Potter.

Nella sua produzione però, si passa dalle classiche illustrazioni per l’infanzia a rivisitazioni di personaggi iconici, ma anche tanto altro!

 

Come definiresti il tuo stile?

“Il mio stile non saprei bene come definirlo, sono in piena fase di sperimentazione. Il realismo è sicuramente quello che mi affascina di piu, soprattutto nei colori, nelle luci e nelle ombre.

La mia passione piu grande rimangono i ritratti, adoro perdermi nei dettagli che rendono ogni volto unico”.

Il mondo dei tuoi disegni è meraviglioso. Come nasce un tuo disegno?

“Ho scelto di intraprendere la strada dell’illustrazione da poco, quindi diciamo che il mio processo creativo cambia spesso ed è sempre in continua evoluzione. Dedico molto tempo alla fase di progettazione, probabilmente e dovuto anche alla mia formazione universitaria di ingegnere edile/architetto.

Mi piace studiare bene l’atmosfera, i colori, le ombre e altri dettagli prima di arrivare ad un’idea ben precisa. Voglio che sia tutto ben chiaro nella mia testa prima di cominciare con le tavole definitive”.

C’è qualcuno in particolare che ha ispirato il tuo stile?

“Sicuramente tra gli artisti della storia dell’arte che più mi hanno ispirato ci sono Vermeer e Caravaggio, appunto per il loro realismo formidabile.

Mi piace confrontarmi con tipologie di disegno molto differenti fra loro, contestualmente mi ritrovo ad ammirare artisti diversi: Rebecca Dautremere, Agnes Cecile, Fabian Negrin, Marina Marcolin, Paula Bonet e tanti altri”.

Oggi tantissimi artisti sono su Instagram, che ne pensi?

“Penso che ormai Instagram sia una vetrina importante per ogni artista. Questo non significa che essere popolare su questo social sia direttamente proporzionale a bravura e genialita, ma sono convinta che possa aiutare a creare incontri artistici importanti, nonché occasioni lavorative interessanti”.

Tavola per il progetto #congliocchideibambini dove illustratori di tutta Italia hanno rappresentato attraverso gli occhi dei bambini il difficile periodo della quarantena

Domanda di rito che faccio a tutti. Pensi che Bologna sia la citta giusta per quello che fai? O potrebbe migliorare? E se si, come?

“Partiamo dalla premessa che io sono innamorata di Bologna, detto ciò penso che sia una città che riesce a offrire davvero tanto in questo settore, allo stesso tempo posso dire che la vivo da poco, sto imparando a conoscerla giorno per giorno.

Forse azzarderei che manca la possibilita di una formazione artistica extra scolastica, per intenderci corsi/workshop con illustratori importanti. Io personalmente vado spesso fuori per questo tipo di formazione”.

Luciana Leone

Cosa consigli a chi vuole intraprendere questa carriera?

“Consiglio di studiare tanto e sperimentare tanto. Soprattutto, a chi come me decide di intraprendere questa carriera non da giovanissimo, consiglio di non aver paura e di provarci con tutte le proprie forze.

Durante un corso a Sarmede, Anna Castagnoli ci ha detto: ‘Se il primo pensiero che hai quando ti alzi la mattina è quello di disegnare, hai già la risposta‘”.

 

A un certo punto, sul tuo profilo Instagram si trovano dei bellissimi ritratti di personaggi iconici nel mondo della musica. Che progetto è?

“Un progetto che porto nel cuore è ‘Sopra le righe‘, ovvero una serie di ritratti di artisti nel campo musicale. Ho deciso di ritrarre alcuni tra i musicisti che sopra le righe lo sono sempre stati, trasportando in matita la loro certezza e in colori la loro eccentricità. Tra gli artisti scelti ci sono Thom Yorke, David Bowie, Bjork, Debbie Harry e altri.

È un progetto che è stato ben accolto da Bologna, ‘Sopra le righe’ è stato infatti in mostra sia al Covo Club che in una birroteca in via del Pratello, dove sono in mostra tutt’ora.

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