Dov’è finita la cultura? La pandemia ha portato in luce un problema nei riguardi della produzione di cultura dal basso, in particolare la cultura diffusa promossa dagli spazi indipendenti che sono presenti in città.
Le realtà culturali no-profit, infatti, pur garantendo la sicurezza e adempiendo alle norme anti-covid, sono state impossibilitate ad aprire i propri spazi e a continuare la loro attività.
Per mostrare l’insensatezza di voler dividere la cultura in spazi di serie A e di serie B, e per rivendicare il significato della produzione artistica nella vita sociale della città, sette realtà bolognesi si sono unite in Out Of Order, un nuovo Festival di arte contemporanea.
Adiacenze, Circolo DEV, Elastico, Laboratorio L’Isola, Nelumbo Open, Parsec e Tank hanno creato una mappa, usando la tecnica della costellazione di eventi.
Dal 28 al 30 aprile alzeranno le saracinesche, illumineranno le vetrine, useranno i tetti e le mura esterne dei loro spazi per offrire al pubblico installazioni fruibili dal “di fuori”, dall’esterno.
A fine maggio invece, scenderanno in strada con azioni artistiche e culturali delle realtà che hanno definitivamente perso il proprio spazio, come ad esempio Elastico che ha dovuto rinunciare a faArt, il suo spazio polifunzionale e poliartistico che vi avevamo raccontato qui.
Le installazioni che troverete in città
ADIACENZE con HOLE
Vicolo Spirito Santo 1
Tutti i giorni dalle 10 alle 20.30
HOLE è una mostra collettiva in vetrina curata da Adiacenze, uno spazio curatoriale dedicato alla sperimentazione sull’arte contemporanea. Insieme allo studio indipendente di progettazione grafica Tatanka e in collaborazione con Andrea Tinterri, critico e curatore indipendente, fondatore e direttore artistico della rivista d’arte La Foresta, hanno organizzato quattro appuntamenti nell’arco di un mese, per ognuno dei quali saranno coinvolti sei artisti.
Ogni artista sarà chiamato a realizzare un’opera fruibile dall’esterno di Adiacenze attraverso una lente fisheye. La vetrina dello spazio espositivo sarà oscurata per intero, fatta eccezione per sei fori, tramite i quali il pubblico accederà alle opere degli artisti con il proprio occhio o la telecamera del proprio telefono. Gli artisti saranno liberi di interpretare questa modalità di fruizione, la condizione di essere “spiati”, e di intessere particolari relazioni con gli sguardi che di volta in volta oltrepasseranno la soglia del loro spazio privato.
Gli artisti e artiste coinvolti sono:
Dal 28/04/2021 al 8/05/2021: Fratelli Broche, Antonello Ghezzi, Ester Grossi, Caterina Morigi, PetriPaselli, Giulio Zanet
Dal 9/05/2021 al 16/05/2021: Irene Adorni, Marzia Avallone, Sara Bonaventura, Elisa Muliere, Stefano Pasquini, Giulia Querin
Dal 17/05/2021 al 24/05/2021: Adonai, Luogo Comune, Francesco Fadani, Nicolò Lucchi, Lucrezia Negrini, Silvia Rocchi
Dal 25/05/2021 al 1/06/2021: Silvia Bigi, Alessandro Calabrese, Nicolò Cecchella, Allegra Martin, Alessandro Sambini, Jacopo Valentini
Circolo DEV con Sei più bella te che un gelato alla fragola
via Capo di Lucca, 29/3G
dalle 16 alle 18
Le strade di Bologna vengono esplorate all’interno di Google Earth, Marco Fontichiari spinge i limiti del software per creare paesaggi alterati. I luoghi della città sono appena riconoscibili proprio come la parte audio, curata da Federico Trimeri. Una collezione di paesaggi sonori provenienti dalle strade della città di Bologna, registrati dal 2017 al 2020, con le sue contraddizioni e complessità. Al centro del paesaggio sonoro la voce di Gennarino, simbolo della ghettizzazione della città , guida l’ascoltatore in questo viaggio distorto.
Il progetto è organizzato dall’associazione di promozione sociale D.E.V. al Circolo DEV, un centro per la promozione artistica e scambio di saperi fatto di concerti, mostre d’arte, residenze, workshop, libri da leggere e vinili da ascoltare.
Nelumbo Open con Anaktisi. Archeologia del futuro
via Arienti 10
Il 28: dalle ore 11.30 all’13 e dalle 17 alle 19
Il 29: dalle 15 alle 19
Il 30: dalle 11.30 alle 13 e dalle 17 alle 19
Nelumbo Open, “cantiere creativo” nato come prima galleria d’arte orientale a Bologna, nei locali di una vecchia ferramenta offre allo spettatore/passante il primo ambiente della città Anaktisi, una preview della mostra di Michele Liparesi composta da quattro installazioni che si potrà visitare per intero a partire dal 7 maggio in occasione di Art City.
Anaktisi, che in greco significa recupero, è una città immaginaria che si basa sui moduli composti da oggetti tecnologici recuperati e svuotati della propria funzionalità. L’installazione include i modelli in scala di una metropoli fruibili in modalità preview per Out of Order, un pannello, che tagliando a metà lo spazio principale della galleria, da ostacolo diventa ingresso e le quasi impercettibili sculture urbanistiche disposte nel giardino.
Avevamo già incontrato lo scorso anno la fondatrice Camilla Hilbe e Yulia Tikhomirova, la curatrice, in occasione di un altro progetto di installazioni che coinvolgeva diversi artisti che hanno trovato in Nelumbo il proprio rifugio. Ve l’abbiamo raccontato qui.
Parsec con Brucia baby, burn!
via del Porto 48 c/d
dalle 19 alle 21.30
L’installazione site specific, Matilde Cassarini, conclusiva del progetto Close ( ), che sarà fruibile esclusivamente attraverso la fessura della serranda di Parsec un collettivo fondato da curatrici, artiste, storiche dell’arte, operatrici del settore culturale e della comunicazione e uno spazio d’arte partecipata e fluida. Il fuoco è il punto zero da cui nasce la forza creatrice. La riflessione dell’artista apre ai significati conservati nel bruciare e riunisce attorno a questo stesso nucleo gli interventi di Valentina Furian, Alberto Restucci e Giulia Sofi, che si legano agli elementi visivi di cui si compone l’installazione.
L’immagine del fuoco viene scomposta all’interno dello spazio, destrutturata in diversi elementi, suggerendo la molteplice natura di questo elemento, la sua forza insieme distruttrice e creatrice, il suo potere di allontanare ed unire. Nasce così un luogo condiviso, che rafforza i legami e conserva resti di cenere, tracce di ciò che più non è e si trasformerà in qualcosa di nuovo.
A novembre siamo già state a sbirciare dalla fessura della loro serranda, qui il nostro video.
Tank con La Fauna 2K20
via Emilio Zago, 14
visibile una sola volta al giorno dalle 20.30 alle 21 (durata: 29 min)
L’opera di Mara Oscar Cassiani affonda le sue radici sul concetto di ripetizione del gesto manifestato nella rete e sulla dimensione della club culture contemporanea, ormai rinchiusa all’interno dei nostri comodi salotti, balliamo davanti a schermi luminescenti. Immagini archetipiche si fondano con linguaggi contemporanei dando vita a una connessione di gesti rituali, tra l’artista e le coscienze degli utenti performer. La Fauna è un rito intermediale carico di energia digitale, è una celebrazione ontologica, è un rave party è l’ultimo grado escatologico di un intera generazione, è una danza ossessiva, dove l’aria, anatomia del suono, vibra a colpi di basse frequenze e bpm.
L’installazione è promossa da Tank, un serbatoio culturale, uno spazio ibrido e intermediale dal sapore avanguardista: arte contemporanea, ricerca, formazione, musica, un dialogo sincronico tra spazio espositivo, laboratorio e club.
Tank è stata una delle realtà che abbiamo scelto lo scorso dicembre per la nostra guida “rock” ai regali di Natale.
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