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pubbliCITTÀ: 43 artisti invadono per dieci giorni la città. Serendippo porta fotografia, grafica e performance tra vie e quartieri

01-02-2018

Di Silvia Santachiara

È una galleria d’arte diffusa e a cielo aperto, una biblioteca, una casa editrice, o forse, più semplicemente un contenitore che cerca di portare arte e cultura tra le strade e i quartieri della città, creando una relazione con i cittadini, tra spazi privati e spazi pubblici.

È Serendippo e lo fa dal 2008.

Dieci anni di mostre, performance, iniziative che continuano ancora oggi con un ricchissimo programma messo in campo per la settimana di Arte Fiera. Il progetto si chiama pubbliCITTÀ, va avanti dall’1 al 10 febbraio ed è stato possibile attraverso la collaborazione con il Quartiere S. Stefano, il Quartiere Navile, Tper, Apcoa e l’Accademia di Belle Arti.

Gli artisti sono stati selezionati proprio tra coloro che hanno fatto la storia di Serendippo in questi anni di attività e il tema è una ulteriore riflessione sul rapporto complesso, imprescindibile, tra la città e la sua identità che si snoda in un percorso che attraversa diversi linguaggi (fotografia diffusa, grafica, pittura, performance) e 20 luoghi: dalla rotonda Gluck del Teatro Comunale, alla biglietteria Tper di piazza della Costituzione e quella di via Marconi. E ancora il parcheggio di piazza VIII agosto, piazza Aldrovandi, il Guasto Village, ma anche il Baraccano, negozi, spazi, pasticcerie e molto altro.

43 artisti, 16 eventi, 3 performance in oltre 20 spazi.

Al parcheggio APCOA in piazza dell’8 Agosto la mostra “Facce” di Guido Calamosca.
I vetri di un parcheggio. L’unico parcheggio coperto che permette l’accesso al centro di Bologna. Una piazza. La Piazzola, dove dal 1251 si allestisce il mercato. Un tripudio di colori, di persone, abiti, oggetti fanno da scenografia.

“Facce” di Guido Calamosca

Sempre Guido Calamosca, ma da Matta e Goldoni in via delle Moline 1/c espone Golden Memories.
Il recupero dell’infanzia, la nostalgia dell’adolescenza, la necessità dei ricordi per proiettarsi nel futuro muove Guido Calamosca alla ricerca di oggetti della sua adolescenza. L’artista recupera giochi e oggetti simbolo dell’immaginario adolescenziale dei primi nati della generazione. Cerca oggetti nelle cantine, nelle soffitte, sui banchi dei mercatini, li vernicia d’oro per farne “gioielli” della memoria, li fotografa.

“Golden Memories” di Guido Calamosca

Venerdì 2 febbraio, al Teatro comunale di Piazza Verdi, alle 18.30 ci sarà PAPERCUT di Francesca Arri.
Il potere è la capacità di attuare un controllo sulla volontà degli altri, l’anarchia è l’idea di un ordine basato sull’autonomia e la libertà degli individui perciò contro ogni forma di potere. Il potere, per mantenere il suo dominio su un mondo dichiarato libero, sfrutta strategie di accomodamento e dipendenza verso le masse, rende l’improduttiva pedanteria delle consuetudini, delle forme, delle gerarchie, dell’ordine, un bisogno per la gente.

“Papercut” di Francesca Arri

Domenica 4 febbraio, alle 20, da ÖFF in via Testoni FILOCONDUTTORE dei Fratelli Broche: uno studio sugli status symbol contemporanei e i loro significati.
La performance esibisce simboli e mette in discussione i comportamenti umani che ne conseguono. Questo termine appare per la prima volta nel 1955, ma indica un comportamento o una pulsione umana che esiste da sempre, in quanto ogni essere umano tende involontariamente a voler appartenere a qualcosa che lo vada a identintificare. C’è chi desidera l’auto di culto, o chi invece una borsa di marca, ma già chi la sceglie decide di quale storia vuole far parte.
Durante questa performance i Fratelli Broche con <filoconduttore> uniranno tramite un fil rouge ciò che i presenti andranno a scegliere come proprio simbolo personale.

Filoconduttore dei Fratelli Broche

Alla biglietteria TPER di piazza della Costituzione “Elwhere” di Giulio Rimondi.
La mostra seleziona incontri, relazioni, liaisons fotografiche di dieci anni di erranza di un fotografo viaggiatore. Nessuno degli scatti presentati è stato realizzato in posa con l’intenzione di ottenere un ritratto; sono tutti attimi rubati con discrezione nel momento in cui le vite dell’autore e dei suoi soggetti si sono toccate.

“Elwhere” di Giulio Rimondi

Alla biglietteria TPER di piazza della Costituzione anche Maria Paola Landini.
“Sono ormai 10 anni che fotografo città per leggere e cercare di capire e sentire la vita, la gioia e i problemi che le attraversano”.

La fotografia di Maria Paola Landini può essere definita come un sismografo del presente in grado di descrivere il carattere complesso e stratificato della società attuale. Nel suo lavoro si manifestano con immediatezza abitudini individuali, pratiche collettive, architetture, scritture urbane, macchie di colore, attimi di vita.

In Sala Marco Biagi, al Baraccano in via Santo Stafano 119, “Buio”, sempre di Maria Paola Landini. Di notte la città sembra specchio del cielo, le finestre illuminate sono le sue stelle. Grandi, piccole, bianche, gialle, costellazioni umane nel buio della sera: al buio non si è mai soli.
La mostra “buio” sarà accompagnata dalla video istallazione di Giulio Rimondi “100Tth window”.

“Buio” di Maria Paola Landini

Alla biglietteria TPER di piazza della Costituzione anche “Janus” di Matilde Soligno.
La storia avvicina e separa. A Brooklyn, l’incontro tra una stazione della metropolitana e un antico cimitero funziona da camera di risonanza per riflettere su un modello di matrimonio tra tempo e spazio basato sulla contrapposizione tra cambiamento e staticità.

“Janus” di Matilde Soligno

il 3 febbraio alle 20 Al Centro civico Lino W. Michelini in via Gorki Painting voice del Coro Arcanto
A cura di Gloria Giovannini con la partecipazione di gruppo elettrogeno APS e fiori blu.
Improvvisazione vocale collettiva. Segno, voce e gesto sonoro tracciati nell’aria divengono opera d’arte effimera e coinvolgente alla cui creazione tutti sono invitati a partecipare. Una performance itinerante con una base ritmica prodotta da carta, cellophane e piccoli oggetti di uso comune risuona insieme all’eco delle voci di Ulisse ricomponendo lo spazio secondo nuove architetture. Via via l’opera sonora prenderà forma con la possibilità di aprirsi in un canto collettivo. La performance sarà accompagnata dal live painting di Loris Dogana.

Painting Voice del Coro Arcanto

qui il programma completo

Il lavoro su Piazza Aldrovandi è il frutto invece di un percorso iniziato lo scorso anno con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e finanziato dalla Fondazione Rusconi.

R.U.S.Co (Recupero Urbano Spazi Comuni), è un progetto di Serendippo che usa l’arte come strumento per avvicinare città a cittadini. Una volta selezionati gli artisti attraverso un bando pubblico da realizzarsi in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti e con il Liceo Artistico Arcangeli di Bologna, saranno realizzati interventi di vario genere.

Marta Finotti

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