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Torna il Festival InsOrti. Ai 300 scalini performance, installazioni e spettacoli teatrali legati al luogo

19-07-2018

Di Giulia Fini

Qual è la relazione insita tra arte e natura? È difficile spiegarla a parole, è qualcosa di misterioso. Ma c’è chi, invece di cercare risposte, sta provando a rendere tangibile questo legame, portando il mondo del teatro e della performance là dove c’erano solo rovi e natura incolta.

È questo lo spirito del Festival InsOrti, la rassegna d’arte performativa site specific, che si terrà da venerdì 27 a domenica 29 luglio nello spazio in collina Ai 300 scalini, nel Parco di San Pellegrino. Per questa terza edizione è prevista una serie di installazioni, performance e spettacoli, tutti legati in modo indissolubile alla terra che li ospita, che ha come sfondo la città di Bologna e come sottofondo il canto dei grilli.

Lams, una performance che unisce un musicista elettronico, che utilizzerà i suoni ambientali, un danzatore e una drammaturga.

L’esperienza dello spazio Ai 300 Scalini, un luogo famoso per i bolognesi con una fantastica vista sul santuario della Madonna di San Luca, parte quattro anni fa, quando il Teatro dei Mignoli ha messo radici per recuperare questo spazio abbandonato e renderlo luogo di cultura e di coltura. “Sono 30 minuti di sentiero da Villa Spada. – spiega Mirco Alboresi, direttore artistico Ai 300 Scalini e Teatro dei Mignoli – Vogliamo farlo diventare un piccolo rifugio, sia sociale che culturale della città, in cui le persone possono arrivare facilmente a piedi”.

Tra le tante attività che vengono organizzate, concerti, trekking teatrali, sonorizzazioni, c’è quella del Festival InsOrti, partito come rassegna di teatro indipendente, ma che dallo scorso anno si è trasformato in un Festival che seleziona, attraverso un bando, i progetti che meglio riescono a immaginare o re-immaginare l’opera a partire dal luogo, come dice la parola stessa ‘site specific’: specifico di un sito, di un posto.

Il Salone di Z***, performance sensoriale che trasformerà la serra in un salone di barbiere in cui due spettatori alla volta potranno entrare, dopo essere stati bendati.

Sono sei i progetti che faranno parte della rassegna, scelti tra 51 proposte arrivate da artisti provenienti da tutta Italia. Ognuno ha scelto il suo angolo dove fare la propria performance: tra il frutteto, la quercia, il boschetto, la serra e il palcoscenico. Le parole chiave sono ‘natura’ e ‘intimità’ – spiega Debora Binci, direttrice artistica Ai 300 Scalini e Festival Insorti – Alcune performance prevedono il rapporto con uno o più spettatori, questo perché non è uno stadio, ma un posto che anche se esteso è caratterizzato da piccoli rifugi, nicchie e nascondigli; dove la relazione inevitabilmente si fa intima”.

Performance di Jessica Leonello che si esibirà insieme ad un pupazzo transessuale, Dolores, che parlerà in modo irriverente al pubblico di ricerca dell’identità ed emozioni umane.

Thermos di Annabella Ferrin, un monologo teatrale in cui, tra un capitolo e l’altro, si compone una quarta parete trasparente, che per l’occasione diventa un erbario intimo del personaggio. Foto: Chiara Ferrin

Oltre alle performance ci sarà anche un’installazione di Marco Facchetti, Between Part and Sky (Tra Terra e Cielo), che durerà per l’intero weekend. Prevede una ri-mappatura del territorio attraverso delle tele fissate al suolo che, registrando i segni lasciati sulla loro superficie, costruiscono una nuova mappa non più basata sui codici convenzionali. A conclusione del weekend, la domenica sera alle 19,30, ci sarà invece lo spettacolo Teatro di Terra del Teatro delle Ariette, dove il pubblico siederà in cerchio insieme agli attori per il tempo di una trasformazione, quella del mais che diventa polenta.

Se vi abbiamo incuriosito e volete saperne di più sugli eventi specifici e sui biglietti d’ingresso vi rimandiamo all’evento.

Come Tu Mi Vuoi, performance per uno spettatore alla volta, con tre attrici da scegliere, vestire e ascoltare.

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