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“Sono un accumulatore seriale”. Marcello e il suo Vanilia & Comics, a metà tra pub e tempio della cultura pop

11-12-2020

Di Salvo Bruno
Foto di Stefano Laddomada

“Il mio motto di vita? Comprare un’opera d’arte al giorno”.

Così si esprimeva la nota mecenate e collezionista d’arte Peggy Guggenheim a proposito della sua filosofia di vita.

Di gran lunga lontano dal budget a disposizione della signora Guggenheim come dalla sua possibilità di generare musei dal nulla, seppur entrambi accomunati dalla passione e dal gusto per l’arte, c’è Marcello Bombi, il trentanovenne bolognese proprietario del Vanilia & Comics, iconico bar rilevato dal vecchio omonimo pub-fumetteria, al civico 100 dell’altrettanto iconica via del Pratello.

Ad essere rimasto invariato è solo il nome, per creare una sorta di continuità con il passato e non confondere gli aficionados nostalgici del posto che fu, ma dal 2014, anno in cui è stato rilevato da Marcello, non si vendono più fumetti e libri e le pareti non sono più dipinte di arancione, come molti ricorderanno.

Adesso le pareti e gli spazi hanno un loro stile, diverso o non ce lo hanno, dipende da come le si guarda: sono più eclettiche, arredate senza una logica apparente e traboccano di oggetti tra i più svariati, quadri, giocattoloni, feticci da nerd e vecchie insegne.

Oggetti che sembrano partoriti da menti al limite tra creatività e follia che qualcuno etichetterebbe come kitsch, che salutano e lasciano interdetto qualsiasi tipo di avventore, dal più curioso e attento al più distratto e al nerd della prima ora. Quelli che per i bolognesi come Marcello sono zavagli, ovvero “cianfusaglie”, seppur in questo caso siano di certo valore.

“La mia psicoterapeuta dice che non c’è nulla di preoccupante, quindi sono contento così”.

Questa è invece la risposta d’esordio che fa un po’ il verso al motto di Peggy Guggenheim, la premessa ironica con la quale Marcello dà il via alla chiacchierata, tra un caffè e uno spritz in un continuo viavai di gente, mentre ci mostra fiero i suoi cimeli che hanno reso il suo pub molto più di un semplice posto pervaso dagli odori di cibo, alcool e caffè; un luogo che è quasi uno stargate verso decenni ormai andati.

Sono un accumulatore seriale, a tratti anche un po’ nostalgico del periodo in cui ero decisamente più giovane. Saranno ormai più di dieci anni che colleziono robe e oggetti vari che per me hanno un valore in primis estetico, oltre che affettivo. Inizialmente ero in fissa con le scarpe, ne compravo in media un paio a settimana. Confesso però che mi lasciavo attrarre anche dal modo in cui venivano pubblicizzate” ci racconta Marcello.

“Non che io poi abbia una vera e propria collezione di oggetti, dopotutto, eh. Solo più tardi ho comprato in modo più sporadico, anche perché mi sono appassionato al modernariato e con il ritmo iniziale non avrei avuto abbastanza spazio materiale per raccogliere tutto.

E quindi sono diventato fan delle sedie e dei tavolini della Tolix, una linea di arredo francese degli anni ’30, che ho messo nel locale insieme ai toys che ho trovato in giro per negozi e mercatini vari. Molti di questi oggetti mi renderebbero più di quanto non li abbia pagati perché ad oggi sono introvabili, ma chi li apprezza sa bene che hanno un valore e un’essenza che va al di là del prezzo in denaro”.

Il Vanilia & Comics è, se lo si vuole vedere con poesia, un piccolo tempio della cultura pop degli anni 80 e 90. Una cultura vissuta da Marcello e rinvigorita dalla folgorazione per l’opera di Jeff Koons, qualche anno fa.

“Tempo fa sono stato barman all’ex Forno Mambo e ho avuto modo di osservare più volte il cane di Jeff Koons, esposto al MAMbo proprio nel periodo in cui lavoravo lì. Strano da dire, ma vederlo da vicino ha innescato in me una passione per la Pop Art che non mi aspettavo. Forse, se ne fossi stato capace mi sarebbe piaciuto fare l’artista. Magari proprio un esponente bolognese della Pop Art, chissà” scherza Marcello.

“Non è un caso che mi ritenga molto fortunato ad avere un locale dove posso esporre roba che piace a me e anche ad altri, in qualche forma il mio museo personale condiviso”. Come non è casuale che l’oggetto a cui è più legato sia la testa di Andy Warhol, padre spirituale della Pop Art, esposta in bella vista insieme al coniglio “chirurgico” di Nychos.

Continua: Nel mio piccolo qualche volta ho organizzato serate durante le quali veniva dato spazio ad artisti vari, tatuatori, illustratori e altri dai quali io stesso ho acquistato un’opera. Appena la situazione attuale finirà e si potrà, sarà bello riorganizzare qualche incontro sulla scia di quelli passati. Sarà una delle prime cose che farò”.

Pare che lo spazio a disposizione diminuisca di oggetto in oggetto, ma Marcello di mollare con la sua personalissima collezione non vuole proprio sentir parlare e si dilunga tirando fuori altre chicche, altre storie e aneddoti; una raccolta di figurine di calciatori Panini anni 90, una madonna in stile Daft Punk, animali-giocattolo, ogni cimelio corredato da una minuziosa descrizione.

Qualora ci si stesse chiedendo se potesse esistere un posto a metà tra un pub, un tempio della cultura nerd e una sottospecie di galleria del modernariato, la risposta più azzeccata è proprio il Vanilia & Comics.

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