Continua la nostra nuova rubrica, un lavoro inedito curato per noi dall’artista Alberto Azzara, noto su instagram con il nome @lecosechevedi. A metà strada tra Tondelli e Bukowski, il flusso di coscienza di Alberto ti porterà a riscoprire Bologna e i suoi quartieri, in pieno stile beat generation 2.0. Non solo parole, ma anche immagini. Dopo la Bolognina, San Donato, il centro storico, Saragozza, San Vitale, Santo Stefano, la Cirenaica, si continua con i colli.
CAPITOLO 8: tra techno e trattori ti dimentico sui colli
Arrivo a San Luca in macchina per non rischiare di ricevere una benedizione e sentirmi più a mio agio quando salgo così in alto da sfondarmi l’udito con le grida che soffoco come un coito interrotto per godere a metà leccandomi le dita dopo quelle patatine che sanno di infanzia e fallimenti. Da qua su sei una qualsiasi come forse sei sempre stata ed avevo solo bisogno di confonderti nel tutto anche se ti vedo meglio quando ci vedo doppio e mi sale la voglia di scopare chiedendoti come stai ma fortunatamente non rispondi. Mi appendo ad un canestro di un campo abbandonato per renderlo più abitato di questo pomeriggio passato a recitare qualcosa che potrebbe sembrare vero nei primi minuti iniziali. Nel silenzio riscopri quanto è grande questa città che stavi limitando ad ogni muro che incontravi sbagliando strada senza mai ritrovarti e ti orientavi guardando i riflessi delle insegne dalle pozzanghere perché avevi troppa paura di alzare lo sguardo. Hai scoperto che non sai fare lo zaino quando è giorno anche per piccole avventure e metti in dubbio tutto in scleri esistenziali come quando vedi una bottiglia vuota a terra vicino ad un cassonetto. Sei ipocondriaca tranne quando pippi su cose che non sono mai state pulite e sono state giusto spolverate dal vento o dal soffio di qualcuno. Ogni due passi accendi una paglia che è anche la tua pausa pranzo preferita dal giorno in cui hai scoperto che il tuo ragazzo stava sotto per me senza capirci realmente un cazzo e si immaginava un porno che eccitava solo lui mentre io ti guardavo negli occhi e mi segavo sui tuoi pensieri stuzzicandoti la voglia. Ho avuto paura quando mi sono sentito andare a fondo poi mi sono ricordato che si galleggia solo da morti e ho ancora la forza per salire fino a qui guardandomi indietro mentre crescono i miei valori e divento più caro di un’escort affascinante. Scappo dietro un’albero per pisciare tra techno e trattori mentre piango. Mentre rido.
-Alberto Azzara