Musica & Libri

“La solitudine è stata un’alleata”. La lettera aperta di Moltheni

07-01-2021

Di Redazione

“Oggi si è avvelenati da un costante sentimento di mancanza degli altri nella vita, con sensazioni di vuoto e solitudine non dissimili dal lutto”.

Le parole del sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman (1925  – 2017) tratte da Intervista sull’Identità si ripropongono oggi come una triste riflessione e un monito precursore dei mesi di isolamento forzato che abbiamo vissuto e tutt’ora stiamo vivendo.

Una mattina ci siamo svegliate e non c’era più nessuno intorno a noi, la pandemia, le restrizioni, la paura… ci avevano tolto l’altro. Di colpo non c’era nessuno da osservare, ci siamo viste costrette a fissare il riflesso nello schermo dei nostri laptop, dei nostri cellulari, e inevitabilmente, degli specchi di casa.

Ma cosa siamo noi quando non c’è nessuno nella stanza? Spogliati dei nostri “personaggi” pubblici, delle distrazioni, dei bisogni impellenti della quotidianità, chi siamo, senza ciò che è altro da noi?

Con la redazione del secondo capitolo di questo format emozionale, abbiamo invitato artisti e personaggi della Bologna Creativa a guardarsi dentro e condividere il loro concetto di identità.

Umberto Maria Giardini, in arte Moltheni, artista tra i più noti e longevi del panorama indipendente Italiano, ha raccolto la nostra domanda e ha risposto con una lettera, per noi e per voi. In un complesso e coraggioso atto di auto-analisi, ci ha regalato uno sguardo introspettivo sulla sua essenza e sul rapporto con gli altri.

Buona lettura!

Umberto Maria Giardini | Foto Avida Dollars

Tralasciando il dettaglio secondo il quale ‘chiunque è nessuno senza gli altri‘, rispondo che anch’io ho il totale bisogno di stare in mezzo agli altri. Negli ultimi anni, si è materializzato in me il sempre più reale concetto che “il male è la gente” ma non per questo mi considero una persona isolata e schiva.

Di carattere sono molto espansivo, ma nel tempo ho evidenziato una certa diffidenza verso gli altri, amplificata da una sorta di sentore che molte cose come molte persone oggi bluffano. La mia cultura e la mia maturità mi hanno portato in una direzione decisamente nitida, che fa della semplicità e della compostezza un fattore importantissimo della mia vita.

Sono una persona tendenzialmente diretta e dico sempre quello che penso, limitando, è risaputo, i filtri e tutte quelle ipocrisie molto diffuse nei rapporti umani “made in Italy”, tuttavia sento un forte bisogno di stare con gli altri, ovviamente di più con le persone che amo e che mi vogliono bene.

La solitudine non mi ha mai impaurito, in molti periodi della mia vita è stata una compagna alleata della mia esistenza, il tutto derivato anche dal fatto che sono figlio unico. Vivo una vita strettamente legata al lavoro e alla scrittura applicata alla musica h 24, amo stare con la mia famiglia e a casa. Guardo l’orizzonte con ragionevoli dubbi, ma resto concentrato, preservando fiducia spesso anche verso coloro che non la meritano.

Mi riconosco da sempre come un cane sciolto, vassallo di niente e nessuno; questo determina in me una personalità e una forma anarchica molto spiccata, ma totalmente aliena al concetto anarchico che esiste da sempre nella nostra cultura nazionale. Non ho enormi aspettative, poiché vedo caos ovunque, ma sono paradossalmente sereno e speranzoso.

La vita è caos, la bellezza in fondo nasce anche da esso, sarà però determinante frenare, e non renderlo così artificiale come lo è diventato negli ultimi vent’anni, in cui gli esseri umani hanno fatto notevoli passi indietro.

 

Umberto Maria Giardini ha pubblicato l’11 dicembre 2020 l’ultimo capitolo della saga Moltheni, l’album di 11 tracce SENZA EREDITÀ, uscito per La Tempesta Dischi. Il disco rappresenta il suo lascito, frutto di una ricerca durata quasi un anno, tra rivisitazioni e riadattamenti contestuali di brani recuperati dal 1998. Nel disco si trovano le perle d’esperienza di Moltheni “destinate a lasciare quella che l’autore considera un’eredità senza eredi.

 


Chi sei senza gli altri?

Tutti gli articoli

> Giuseppe Palmisano: “Sui social gli altri sembrano tutti migliori di te”

> “Nel bagno delle donne” l’isolamento come riparo dai fallimenti

> L’arte pop di Robe Artistiche nata in quarantena

> San Donato Beach, un esperimento visivo sulla solitudine

> “Le relazioni profonde sanno superare i tre metri di distanza”. A piedi Nudi

> Silvia Avallone: “Quello che di più importante hanno le persone è invisibile, la parola è l’unico modo per arrivarci”

Condividi questo articolo