Visual

The Empire of Red Gold, il lato oscuro del pomodoro

10-10-2019

Di Luca Giagnorio

Dopo la visione di The Empire of Red Gold è probabile che la salsa di pomodoro non avrà più lo stesso sapore di sempre.

Forse perché mangiamo pomodori cinesi credendo siano cresciuti sotto il caldo sole italiano? O forse perché molti di noi ignorano l’inumano sfruttamento di manodopera, in maggioranza formata da migranti privi di alcuna tutela, che si nasconde dietro ogni “piccola pepita di oro rosso”?

Documentario di denuncia, asciutto nella forma e lineare nella narrazione, The Empire of Red Gold arriva alla 13a edizione del Terra di Tutti Film Festival e sarà proiettato alla presenza degli autori Jean-Baptiste Malet e Xavier Deleu al Cinema Lumière (via Azzo Gardino 65/b) sabato 12 ottobre alle ore 18.

Il film racconta la filiera della produzione di pomodoro (sia al naturale, che lavorato) a livello mondiale, svelandone soprattutto i lati oscuri. Una materia prima consumata ai quattro angoli del pianeta è stata ovviamente oggetto di una spietata concorrenza tra multinazionali del settore agroalimentare, impegnate da un lato a conquistare nuovi mercati di grande potenziale (su tutti quello del continente africano), dall’altro a ridurre i costi di produzione investendo sull’innovazione tecnologica a scapito naturalmente della manodopera umana.

Una guerra per la supremazia commerciale che vede l’Italia agire come attore principale sui mercati globali confrontandosi con super potenze come Stati Uniti e Cina.

Quest’ultima è l’oggetto più interessante dell’indagine dei registi: pur essendo infatti uno dei pochi paesi al mondo in cui non viene consumata salsa di pomodoro, la Cina ne è comunque il secondo produttore e il primo esportatore a livello mondiale.

Sfruttate le conoscenze italiane (“hanno avuto il ruolo di Marco Polo”) per creare una filiera produttiva ad alto livello tecnologico, i cinesi hanno invaso i mercati di ogni latitudine sia commercializzando la salsa di pomodoro con etichette dai nomi italiani, sia fornendo la materia prima ad aziende del nostro Paese che si preoccupano solamente di inscatolarla per fornire un prodotto apparentemente made in Italy.

Oltre alla conquista del mercato globale la Cina si sta preparando alla sfida più grande, far sì che le sue nuove generazioni si appassionino alla tomato sauce: 1.3 miliardi di bocche pronte a essere conquistate dall’oro rosso.

The Empire of Red Gold ci mostra come, ancora una volta, il motore di tutto sia il business e gli enormi profitti derivati dall’amato pomodoro non si distribuiscano uniformemente all’interno della filiera produttiva.

Situazione purtroppo risaputa, ma ancora più ingiusta e paradossale perché si parla d’industria agroalimentare, che non dà da mangiare a chi si spezza la schiena per far sì che a mangiare siamo noi.

Come ci ricorda un lavoratore africano di una piantagione di pomodori in Puglia: “chi compra una bottiglia di salsa di pomodoro non sa che dietro quella bottiglia c’è una nuova schiavitù”.


Anche quest’anno siamo media partner del Terra di Tutti Film Festival.

Qui trovate gli altri approfondimenti:

> CHERNOBYL SOUVENIR INAUGURA IL TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL

> 6000 KM, DUE RAGAZZI, UNA TELECAMERA. CONTROCORRENTE, IL ROAD TRIP AMBIENTALISTA

> THE BURNING FIELD. STORIE DALLA PIÙ GRANDE DISCARICA ABUSIVA DI RIFIUTI ELETTRICI DELLA TERRA

> PIZZA BOY. LA GIORNATA DI UN RIDER TRA LE STRADE DI BOLOGNA

> FREE MAN CHIUDE IL TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL. KENNETH REAMS DAL BRACCIO DELLA MORTE

Qui trovate il programma completo.

Condividi questo articolo