Ben 38 film, di cui 25 in concorso, incontri e matinée dedicate alle scuole per raccontare “le voci dal mondo invisibile”. È la 12a edizione di Terra di Tutti Film Festival, organizzato dalle Ong GVC (Gruppo di Volontariato Civile) e COSPE (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti), un’occasione per aprire gli occhi su realtà vicine e lontane che, troppo spesso, rimangono nascoste. Dall’11 al 14 ottobre sugli schermi di Bologna e Firenze si alterneranno immagini, storie e testimonianze che attraversano in maniera trasversale forti temi d’attualità, tra cui i diritti negati, le infanzie invisibili, discriminazioni di genere e cambiamento climatico, coinvolgendo ospiti internazionali, ma anche Il Terzo Segreto di Satira e Lo Stato Sociale.
“Il cinema è la più grande macchina di empatia che sia mai stata creata”, spiega durante la conferenza stampa Stefano Savona, regista di Samouni Road – La strada dei Samouni, uno dei film proiettati durante il festival, già vincitore del Premio Oeil d’Or al miglior documentario al Festival di Cannes, e candidato alla 91esima preselezione degli Oscar. E aggiunge: “Quando si parla di immigrazione, ci appare sempre come una massa indistinta ma, se vai a vedere, ogni persona ha la sua storia da raccontare“. Questo è il motivo per cui si è scelto di usare il mezzo cinematografico, la visione diventa mezzo necessario per comunicare e poter comprendere le vicende umane e sociali che ci accadono intorno.
Anche il modo in cui vengono raccontate può fare la differenza. Per questo motivo quest’anno il festival coinvolge anche Il Terzo Segreto di Satira, collettivo di videomaker già famoso sul web per i suoi video di satira politica. “Li abbiamo portati in Nicaragua e Libano per raccontare quello che succede in quei territori – spiega Marina Mantini, direttrice del Festival – volevamo uno sguardo che sapesse raccontare in modo diverso, più leggero e ironico”. Una leggerezza che forse può essere la chiave per arrivare ad un pubblico diverso e avvicinarlo a questi temi, come ricorda Davide Bonacina, uno degli autori. Risultato di questo lavoro è una web serie di 5 puntate dal titolo TSS on the road. An EU Aid Volunteers webseries che sarà proiettata in anteprima sabato 13 al Cinema Lumière. All’interno del festival sarà possibile assistere ad un confronto tra Il Terzo Segreto di Satira e Lo Stato Sociale proprio sul tema della comunicazione e dei nuovi linguaggi, in programma giovedì.
In conferenza c’è stato anche un intervento di Ananias Viana, attivista della comunità brasiliana dei quilombolas, fondata da schiavi africani fuggiti dalle piantagioni in cui erano prigionieri. Un gruppo sociale che sta ancora cercando di ottenere diritti, la cui storia è raccontata nel cortometraggio I Quilombos dell’iguape: una storia di vita, di terra, di diritti, in programma per venerdì. Il documentario è realizzato all’interno del progetto Terra de Direitos di COSPE onlus.
Gli ospiti di questa edizione sono, oltre a Stefano Savona, anche Pietro Belfiore e Martina Rosa, (N-Agua. Overflowing stories), Alexandra D’Onofrio (Era Domani) e Luigi D’Alife, (Il confine occidentale), Michel Toesca, (Libre), Lorena Luciano, (It will be chaos), Anja Dalhoff, (Dancing with Monica) e Talal Derki, (Of fathers and sons).
Il programma è ricco di pellicole legate alla città di Bologna, oltre alle già citate, TSS on the road: an EU Aid Volunteers webseries e I Quilombos dell´Iguape: una storia di vita, di terra, di diritti, ci sono anche Border Families. Surviving in the Bekaa Valley di Filippo Ortona e Michele Monni, La felicità è blu di Enza Negroni, The Harvest di Paco Mariani (ve ne abbiamo già parlato qui), Cadere-Rialzarsi di Agnese Mattanò e 13/11. Noi ve ne racconteremo alcuni durante la settimana. Qui il link per scoprire il programma completo.
Qui trovate le nostre recensioni e interviste:
> Samouni Road – La strada dei Samouni di Stefano Savona
> Cadere-Rialzarsi di Agnese Mattanò
> Border Families. Surviving in the Bekaa Valley di Michele Monni e Filippo Ortona
> Of Fathers and Sons di Talal Derki
> 13.11 El hijo de Fatima di Carlotta Piccinini e 19’35’’ di Adam Selo
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